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Lunedì 29 OTTOBRE 2018
Riccardi: “Sperimentiamo modelli innovativi per 112 Nue”
“Saranno i risultati a parlare. La scelta della centrale unica 112 Nue non è nostra ma nazionale e le sue criticità a livello locale ci sono note. Dobbiamo migliorare l'attuale modello. Se riusciremo ad ottenere i risultati che ci siamo posti come obiettivo, le proporremo alla commissione come processi migliorativi adottabili dall'intero sistema nazionale”, così il Vicegovernatore friulano
“Non serve vivere di proclami quando si sta lavorando per migliorare le cose, saranno i risultati a parlare. La scelta della centrale unica 112 Nue non è nostra ma nazionale e le sue criticità a livello locale ci sono note. Su queste stiamo lavorando in modo puntuale ed entro la fine dell'anno, se la commissione nazionale le approverà, condivideremo delle soluzioni innovative”. Lo afferma il Vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, intervenendo su un argomento sempre al centro dell'attenzione legato all'introduzione del numero unico per le emergenze (Nue) e la conseguente centrale di riferimento.
“I problemi ci sono noti - continua Riccardi - e riguardano la componente tecnologica da migliorare così come la parte procedurale da rivedere. Ma se sulla prima le possibilità di azione sono tutte nelle nostre mani, nella seconda parte dobbiamo confrontarci con la commissione nazionale perché la scelta del numero unico 112 non è regionale”.
Già da settimane, infatti, alla Sala operativa regionale di emergenza sanitaria (Sores) si sta lavorando alla revisione dei modelli di risposta per razionalizzare le priorità nell'acquisizione delle informazioni e nell'attivazione dei soccorsi necessari.
“Rispetto a quando c'erano i numeri separati - evidenzia il vicegovernatore - ci sono stati dei notevoli miglioramenti, con il sensibile abbassamento dei tempi di risposta. Tornare ai numeri separati, quindi, significherebbe comunque perdere i livelli di qualità che oggi sono acquisiti, retrocedendo in termini di efficacia”.
“Ecco perché - conclude Riccardi - dobbiamo migliorare l'attuale modello. Se, dopo le opportune e necessarie fasi di test delle nuove procedure in fase di sperimentazione, riusciremo ad ottenere i risultati che ci siamo posti come obiettivo, le proporremo alla commissione come processi migliorativi adottabili dall'intero sistema nazionale”.
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