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Giovedì 25 OTTOBRE 2018
Spreco farmaci. Cossolo (Federfarma): “Bene Grillo, farmacie disponibili a soluzioni per consegna personalizzata”

Il presidente del sindacato dei titolari di farmacia commenta le frasi del Ministro della Salute che ieri era tornata sulla vecchia idea di predisporre dosi corrispondenti alla terapia. E poi accusa: “Altri casi di sprechi di farmaci, con costi ben più onerosi di quelli dovuti alle confezioni non completamente utilizzate, sono quelli connessi con la distribuzione diretta dei farmaci da parte delle strutture pubbliche”.

“Condivido pienamente le parole del Ministro della Salute Giulia Grillo sulla necessità di combattere lo spreco dei farmaci, perché è importante utilizzare bene le risorse disponibili per la salute dei cittadini”. È quanto afferma in una nota di Marco Cossolo, presidente Federfarma commentando l’ipotesi paventata dal Ministro della Salute, Giulia Grillo che ieri era tornata sulla vecchia idea di predisporre dosi corrispondenti alla terapia.
 
“Federfarma – prosegue –  è disponibile a valutare nuove modalità di consegna personalizzata dei farmaci, individuate anche sulla base delle esperienze fatte in altri Paesi europei e negli USA. Anche la nuova Tariffa dei medicinali – approvata lo scorso novembre - va in questa direzione, perché prevede la possibilità di rilanciare la preparazione magistrale personalizzata in modo da soddisfare le esigenze di particolari pazienti, quali anziani, bambini, soggetti affetti da patologie rare”.
 
In questo senso Cossolo auspica “l’apertura di un tavolo che, insieme ai medici di medicina generale che sono l’altro interlocutore-chiave su questo tema, permetta di individuare la soluzione più idonea per garantire sempre la sicurezza e la tracciabilità del farmaco, personalizzandone la distribuzione al fine di ottenere risparmi sia per i singoli che per la collettività e di assicurare ai cittadini terapie sempre più mirate”.
 
“Mi permetto – conclude - inoltre, di segnalare che altri casi di sprechi di farmaci, con costi ben più onerosi di quelli dovuti alle confezioni non completamente utilizzate, sono quelli connessi con la distribuzione diretta dei farmaci da parte delle strutture pubbliche. Ingenti quantitativi di farmaci, forniti dalla ASL per terapie di interi mesi, rimangono inutilizzati nelle case dei pazienti deceduti o ai quali, semplicemente, il medico ha cambiato la cura.  Ce lo raccontano i familiari che ci portano le confezioni ad uso ospedaliero avanzate a far vedere in farmacia. Possiamo dimostrare il fenomeno con documentazione fotografica.”

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