quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Giovedì 25 OTTOBRE 2018
Aborto. Dopo Verona, Ferrara e Roma sbarca anche a Milano la mozione contro la legge 194

Dopo la mozione leghista a Verona, quelle di Fratelli d'Italia a Ferrara e Roma, ora l'ennesima mozione 'fotocopia' contro l'aborto è stata presentata lo scorso 22 ottobre anche a Milano dal consigliere comunale Luigi Amicone (Fi), con la firma di Milano Popolare, Lega e Stefano Parisi. Anche in questo testo si parla di "6 milioni di aborti" dal 1978 ad oggi, "senza contare le 'uccisioni nascoste' prodotte dalle pillole abortive e dall'eliminazione degli embrioni umani sacrificati nelle pratiche di procreazione medicalmente assistita”. LA MOZIONE

Ormai è diventato un caso nazionale. Dopo la mozione leghista a Verona, quelle di Fratelli d'Italia a Ferrara e Roma, ora l'ennesima mozione 'fotocopia' contro l'aborto è stata presentata lo scorso 22 ottobre anche a Milano dal consigliere comunale Luigi Amicone (Fi), con la firma di Milano Popolare, Lega e Stefano Parisi. Il documento, che punta a “sostenere” il capoluogo lombardo “città per la vita", chiede l’impegno del sindaco e della giunta a prevedere “congrui finanziamenti a istituzioni, associazioni e gruppi che sostengono concretamente politiche a favore della famiglia e della vita” e ad “approfondire con adeguate iniziative di informazione e sensibilizzazione gli effetti sociali e culturali prodotti dalla legge 194” che regolamenta l’aborto.
 
Nella mozione di Milano ritroviamo gli stessi passaggi chos presenti nel documento approvato a Verona: "Gli aborti legali dal 1978 ad oggi sono 6 milioni, senza contare le 'uccisioni nascoste'prodotte dalle pillole abortive e dall'eliminazione degli embrioni umani sacrificati nelle pratiche di procreazione medicalmente assistita”.
 
“Le statistiche sull'aborto mostrano un leggero calo negli anni, ma non tengono conto delle varie pillole abortive: manca all'appello una popolazione di 6 milioni di bambini, che avrebbero impedito il sorgere dell'attuale crisi demografica”, si legge ancora.
 
Si spiega poi che le statistiche annuali degli aborti mostrano "un leggero calo negli anni, ma non tengono conto delle varie pillole abortive: manca all'appello una popolazione di 6 milioni di bambini, che avrebbero impedito il sorgere dell'attuale crisi demografica". 
 
Ricordiamo che, in realtà, l'unica pillola abortiva riconosciuta come tale dall'Ente regolatorio europeo e da quello italiano è la RU486. Le altre o "varie pillole", come quella cosiddetta del giorno dopo o dei 5 giorni dopo, vengono riconosciute come "contraccettivi di emergenza" a tutti gli effetti.
 
Giovanni Rodriquez

© RIPRODUZIONE RISERVATA