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Martedì 23 OTTOBRE 2018
Aborto. Salta in Campidoglio la discussione sulla mozione di FdI. Il voto slitta al 25 ottobre
Il voto è slittato per mancanza di numero legale in Aula. Intanto il M5S prende le distanze: "La legge non si tocca, abbiamo già presentato e approvato nel febbraio del 2017 una mozione che impegnava la sindaca garantire la piena applicazione della 194". Il 25 ottobre verranno inoltre discusse altre due mozioni, di contenuto opposto rispetto a quella di FdI, presentate una da Fassina e l'altra da diversi esponenti del PD.
È saltata ieri in Assemblea capitolina la discussione sulla mozione di Fratelli d'Italia sull'aborto che richiamava quella leghista già approvata nelle scorse settimane a Verona. Il tutto è stato rinviato per mancanza di numero legale in Aula. Il voto è così slittato al prossimo 25 ottobre.
Il testo proposto da FdI propone di:
- proclamare Roma città a favore della vita e di inserire nello statuto comunale tale principio
- attuare politiche che rimattano al centro la famiglia e la natalità
- finanziare i centri e le associazioni per la vita
- promuovere o sostenere progetti finalizzati a informare sulle alternative all'aborto.
A difesa della 194, si sono ritrovate ieri sulla piazza del Campidoglio le attiviste di Non una di meno. La maggioranza del M5S, intanto, prende le distanze dal contenuto della mozione proposta da FdI: "La legge non si tocca, abbiamo già presentato e approvato nel febbraio del 2017 una mozione che impegnava la sindaca garantire la piena applicazione della 194".
Sempre nella giornata di giovedì 25 ottobre, verranno discusse altre due mozioni sul tema. Una a firma di Stefano Fassina che prevede un "impegno per la sindaca a manifestare la posizione dell'Assemblea Capitolina in difesa degli inalienabili diritti di autodeterminazione delle donne garantite dalla legge 194/1978, a tutela della salute e del riconoscimento di una maternità consapevole".
L'altra sottoscritta da esponenti del Pd, sull'"impegno per la Sindaca e la Giunta a sostenere le iniziative volte alla difesa e alla tutela della normativa della Legge 194 del 22 maggio 1978". In particolare Fassina chiede alla sindaca Virginia Raggi di "assumere pubblicamente una posizione in difesa degli inalienabili diritti di autodeterminazione e riconoscimento per le donne contro ogni scelta oscurantista" e ad "assumere una posizione pubblica a sostegno dei diritti e della libertà delle donne garantite dalla legge 194 che ha ridotto in maniera significativa il numero delle interruzioni di gravidanza e salvato migliaia di donne".
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