quotidianosanità.it
stampa | chiudi
Venerdì 19 OTTOBRE 2018
Dolore. Chi ama il brivido lo tollera di più
Uno studio Usa ha indagato sulla percezione del dolore da parte delle persone che ricercano esperienze avventurose. I ricercatori hanno rilevato un minore sensibilità, che tuttavia non è dovuta a una differente risposta fisiologica agli stimoli
(Reuters Health) – Secondo uno studio condotto dai ricercatori dell’Università di Tulsa, Oklahoma, le persone che cercano esperienze da brividi sembrano essere meno sensibili al dolore.
“In linea con gli studi precedenti, abbiamo visto che la ricerca della sensazione (un tratto della personalità associato alla ricerca di esperienze da brivido/avventurose/nuove e all’evitamento della noia) si correla a una minore sensibilità al dolore. Le persone che presentano questo tratto in maniera marcata sembrano essere capaci di tollerare maggiormente il dolore,”, dice l’autore principale dello studio, Jamie Rhud.
“L’elemento nuovo che il nostro studio ha aggiunto alla letteratura è stata la valutazione dei potenziali meccanismi soggiacenti al rapporto tra ricerca del sensazionale e tolleranza del dolore. Abbiamo riscontrato che ciò non è dovuto alla capacità del corpo di inibire naturalmente il dolore quando deve farlo e nemmeno a un’attenuazione dei segnali di dolore all’interno del midollo spinale”, aggiunge Rhud.
Lo studio
Rhudy e colleghi hanno indagato il rapporto tra ricerca del sensazionale (valutata tramite la Sensation Seeking Scale composta da 40 elementi) e gli esiti in termini di dolore in 170 adulti sani senza alcun dolore. Il team di ricerca ha testato la soglia del dolore e la tolleranza utilizzando un termostato per il calore attaccato alla superficie volare dell’avambraccio sinistro.
Gli studiosi hanno testato la modulazione condizionata del dolore (Cpm) con stimolazioni elettriche (lo stimolo di test) prima e durante l’esposizione dei pazienti ad acqua molto fredda (10 gradi) e hanno calcolato la Cpm come dolore elettrico medio durante l’esposizione all’acqua fredda.
Inoltre, hanno valutato la somma temporale del riflesso nocicettivo di flessione (Ts-Nfr) fornendo cinque serie di tre stimolazioni elettriche e determinando il cambiamento della portata del riflesso nocicettivo durante la serie.
Gli autori hanno osservato un legame significativo tra la ricerca del sensazionale e la tolleranza del dolore caldo (rho = 0,246, p < 0,01). I partecipanti che ricercavano più marcatamente il sensazionale presentavano una maggiore tolleranza al dolore “caldo”, ma la ricerca del sensazionale non si associava a Cpm o Ts-Nfr.
Fonte: Wcp 2018
Lorraine L. Janeczko
(Versione Italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)
© RIPRODUZIONE RISERVATA