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Giovedì 22 DICEMBRE 2011
Veneto. Commissione d’inchiesta regionale su mazzette a primario di ginecologia

Lo ha annunciato l’assessore alla Sanità, Luca Coletto, che ha parlato di risposte “immediate e severe” per il medico dell'ospedale di Pieve di Cadore che chiedeva fino a 2.500 euro per ridurre i tempi d’attesa per avviare le procedure della procreazione medicalmente assistita.

“Quelle girate dalla Guardia di Finanza sono immagini dolorose, che meglio di ogni parola descrivono una vicenda gravissima, che avrà dalla Regione risposte immediate ed inflessibili”. Queste le dichiarazioni dell’assessore alla Sanità, Luca Coletto che, sentito il presidente Luca Zaia ed il segretario alla Sanità, Domenico Mantoan, ha disposto l’immediata costituzione di una commissione d’indagine per fare “totale e veloce chiarezza” sulla vicenda del primario di ostetricia e ginecologia dell’ospedale di Pieve di Cadore, arrestato con l’accusa di aver chiesto denaro alle pazienti al fine di aggirare le liste d’attesa per la fecondazione assistita erogata dallo specifico centro operante a Pieve.
“Purtroppo – ha proseguito Coletto – sul comportamento del medico c’è poco da chiarire, tanto eloquenti sono le immagini della Gdf, ma vogliamo verificare a fondo tutto il modus operandi del Centro diretto dal professor Cetera. Per questo abbiamo costituito la commissione, affidandone la guida direttamente al segretario Mantoan, che a brevissimo si recherà a Pieve di Cadore per iniziare il lavoro”.
Nel frattempo, come spiegato da Coletto, si è provveduto alla sospensione del primario. “Seguiremo con la massima attenzione gli sviluppi del lavoro degli inquirenti e della magistratura – ha concluso l’assessore – pronti a mettere in atto anche eventuali azioni sul piano legale che si rendessero praticabili a tutela del buon nome della sanità veneta e delle migliaia di medici onesti che giorno dopo giorno contribuiscono a renderla eccellente”.

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