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Lunedì 24 SETTEMBRE 2018
Dal summit di Motore Sanità un decalogo per la sanità di domani

Chiusa la Summer School di Asiago-Gallio. Presentato un decalogo per la sanità. Dalla lotta alle liste d’attesa all’autonomia differenziata. Mantoan (Dg della sanità veneta): “Anche l’innovazione tecnologica e terapeutica non può prescindere dall’innovazione nella gestione dei pazienti”

Si è chiusa la Summer School di Motore Sanità. Alla due giorni di Asiago-Gallio è intervenuto il Gotha della sanità italiana, rappresentanti delle istituzioni nazionali e regionali, della sanità italiana, i dirigenti responsabili di importanti centri di studio e delle principali società medico-scientifiche, nonché delle associazioni di categoria e dei pazienti.
 
E al meeting sono state gettate le basi del nuovo cambiamento, dell’indispensabile intervento di manutenzione di cui oggi, a quarant’anni dalla sua istituzione, il Servizio sanitario nazionale ha bisogno.
 
E proprio dal summit di Motore Sanità sono uscite indicazioni e prese di posizione ufficiali che grazie alla sapiente regia del direttore generale della sanità della regione veneto Domenico Mantoan sono state raccolte in un ‘decalogo’.
 
“Anche l’innovazione tecnologica e terapeutica non può prescindere dall’innovazione nella gestione dei pazienti – ha sottolineato Mantoan nelle sue conclusioni – Il Veneto vuole perseguire queste sfide per i pazienti oncologici sviluppando un progetto di delocalizzazione delle terapie anche con il coinvolgimento dell’industria perché è responsabilità di tutti contribuire a questo cambiamento”.
 
1 – La sanità italiana tra le prime del mondo, ma non è percepita bene 
La sanità in Italia è descritta male e percepita ancora peggio dai cittadini, poco consci dei propri diritti e doveri. È indispensabile imparare a comunicare con i cittadini ed i loro rappresentanti, coinvolgendoli e responsabilizzandoli nei processi decisionali
 
2 – A 40 anni di età il Servizio sanitario nazionale ha bisogno di ‘manutenzione’ 
È necessaria un’opera di manutenzione’ del SSN che preveda di ridisegnare competenze, incarichi e che affronti le nuove problematiche emergenti 
3 – Il numero dei professionisti della salute è sottodimensionato 
Si aggrava la carenza di medici e operatori, sia a livello territoriale sia a livello ospedaliero, con una quota marginalizzata per carenza di posti nelle specialità, ed un’altra in fuga verso altri paesi
 
4 – Modificare e aggiornare le competenze dei professionisti della salute 
È necessario modificare i compiti delle diverse professioni sanitarie, valorizzando il personale tramite maggiori remunerazioni e nuove competenze
 
5 – Affrontare l’emergenza cronicità 
È la vera emergenza cui dobbiamo far fronte immediatamente. Bisogna studiare subito, accanto a nuove forme di assistenza e presa in carico, percorsi che differenzino in maniera chiara urgenza e cronicità
 
6 – Risolvere il problema delle liste di attesa 
È fondamentale agire sulla domanda attraverso politiche dell’appropriatezza e codici di priorità, aumentando altresì l’offerta nella certezza che non è solo un problema economico ma 'di sistema' ed organizzativo
 
7 – Necessarie modifiche a livello legislativo 
È indispensabile prevedere quanto prima un decreto legislativo nazionale di modifica dell’attuale 502/92 – 517/93 stabilendone le attribuzioni operative e la procedura
 
8 – Prevedere l’avvio della cosiddetta ‘autonomia differenziata’ 
Urge l’approvazione di una 'autonomia differenziata', ove le Regioni a statuto speciale abbiano un continuo confronto con lo Stato e ove ogni Regione virtuosa abbia la possibilità di adeguare offerte e servizi secondo proprie disponibilità e esigenze
 
9 - Innovazione tecnologica e terapeutica
È fondamentale garantire in tempi etici l'innovazione tecnologica e terapeutica agendo anche sull'innovazione gestionale dei pazienti e sulla revisione dei prontuari, in collaborazione con tutti gli attori del sistema compresa l'industria del settore
 
10 – Intervenire sui fondi integrativi 
Il sistema sanitario è sottofinanziato e circa 1/4 della spesa è pagato direttamente dai cittadini. In quest'ottica è utile implementare le forme sanitarie integrative per razionalizzare il fenomeno dell'out of pocket

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