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Giovedì 11 OTTOBRE 2018
Obesità infantile. Asp di Ragusa apre ambulatori multiprofessionali per la diagnosi e cura
Due gli ambulatori collocati nei Distretti di Modica e Vittoria in modo tale da poter geograficamente meglio soddisfare le richieste dell’utenza. Precisamente a Comiso presso l’ospedale Regina Margherita e a Modica in Via Aldo Moro - Palazzo di vetro.
In occasione della Giornata mondiale contro l’obesità l’Azienda Sanitaria di Ragusa informa che "è operativo un Ambulatorio per la prevenzione, diagnosi e cura dell’Obesità Infantile, responsabile il pediatra dottore Salvatore Purromuto, coadiuvato dall’infermiera signora Maria Romano. Due gli ambulatori collocati nei Distretti di Modica e Vittoria in modo tale da poter geograficamente meglio soddisfare le richieste dell’utenza. Precisamente a Comiso presso l’ospedale Regina Margherita e a Modica in Via Aldo Moro - Palazzo di vetro".
"Il Centro - si legge in una nota - ha seguito, ad oggi, oltre 1000 nuovi pazienti pediatrici obesi provenienti anche dalle provincie limitrofe, in quanto sprovviste di tale servizio. L’indice di gradimento della prestazione erogata è risultata molto elevata e i nostri dati in via di pubblicazione riguardanti il calo del BMI z-score - Indice di Massa Corporea - sistema più semplice per calcolare un punteggio tipo, attraverso un metodo statistico - ottenuto è superiore alla media nazionale. Da settembre 2018 si è costituita un’equipe interdisciplinare con le nuove figure professionali del Dietista, dello Psicologo e dell’Assistente Sanitario che, aggiungendosi a quelle già presenti del Pediatra e dell’Infermiera, realizzano un livello assistenziale di 2° livello per la cura dell’obesità infantile, come previsto dal PDTA - Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale -, approvato dal Comitato Direttivo della SIEDP - Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica - . La nuova organizzazione si è realizzata grazie al PSN 1.6 del 2012 “Percorso assistenziale per soggetti con obesità in età evolutiva e diabete mellito”, progetto della durata di un anno".
"L’obesità infantile - prosegue il comunicato - ha raggiunto negli ultimi 40 anni proporzioni allarmanti, diventando uno dei maggiori problemi di sanità pubblica globale. In Europa l’Italia occupa i primi posti della classifica con una prevalenza maggiore nelle regioni meridionali, anche se nei paesi industrializzati negli ultimi anni si è stabilizzata. Purtroppo i genitori tendono a riconoscere solo tardivamente l’eccesso di peso nel loro bambino, sottovalutando gli errori alimentari e lo stile di vita sedentario che ne sono alla base".
"Nel bambino - si precisa - l’obesità può alterare il funzionamento di molti organi ed apparati, con la possibile comparsa di fegato grasso - steatosi epatica), ma anche alterati livelli di lipidi e glucosio nel sangue, ipertensione arteriosa, ridotta tolleranza al glucosio/diabete di tipo 2, irregolarità mestruali, patologie osteoarticolari o respiratorie. Spesso i genitori pensano – erroneamente - che con la crescita il bambino dimagrisca spontaneamente. Infine hanno scarsa consapevolezza delle complicanze associate all’obesità. Da un punto di vista psicologico è importante ascoltare un corpo che potrebbe veicolare una sofferenza che rischia di sfociare in un disturbo della condotta alimentare. Affinché la terapia abbia successo è indispensabile modificare il comportamento del bambino e della famiglia attraverso un’educazione continua su alimentazione e stile di vita. È importante fin dall’inizio del trattamento definire obiettivi di cambiamento semplici e condivisi fra gli operatori e la famiglia, diretti a modificare sedentarietà ed abitudini alimentari".
"La pandemia di obesità infantile e le sue complicanze - conclude il comunicato - , il conseguente aumento della spesa sanitaria minacciano la sostenibilità dei sistemi sanitari pubblici. Pertanto l’OMS - Organizzazione Mondiale della Sanità - e tutte le Società Scientifiche, pur in assenza di evidenze, invitano tutti: politici, amministratori e sanitari a considerare l’obesità pediatrica una “malattia cronica”. In questa ottica i pediatri devono occuparsene sviluppando reti e percorsi terapeutici sostenibili, avviando la terapia appena la valutazione ponderale lo richieda ed affidando poi i bambini con obesità secondaria, severa, complicata o resistente a team specialistici interdisciplinari di secondo e terzo livello".
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