quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Martedì 20 DICEMBRE 2011
Balduzzi: “Stato versa già a Regioni fondi per mobilità sanitaria”

Il ministro della Salute replica al presidente della Lombardia, che ieri ha sollevato il problema dei ritardi nei rimborsi per le cure ai pazienti provenienti da altre Regioni. Balduzzi ricorda poi che l’aggiustamento della tariffazione delle prestazioni è competenza delle Regioni stesse.

“Il Ministero della Salute è ampiamente disponibile a promuovere un ulteriore miglioramento dell’attuale regolazione degli aspetti economico finanziari della mobilità sanitaria interregionale. Tuttavia è utile precisare che già oggi la compensazione finanziaria tra Regioni per tale mobilità  avviene a livello nazionale in sede di riparto annuale delle disponibilità finanziarie complessive del Servizio sanitario nazionale”. È quanto afferma il ministro della Salute, Renato Balduzzi, in risposta al presidente della Lombardia, Roberto Formigoni, che ieri ha sollevato il problema dei ritardi nei rimborsi per le cure ai pazienti provenienti da altre Regioni.

“Ad esempio – spiega la nota del ministero della Salute - nella proposta di riparto per l’anno 2012 per la Regione Lombardia, rispetto all’importo derivante dalla numerosità della popolazione residente parzialmente pesata per età, è previsto un importo aggiuntivo di oltre 400 milioni di euro proprio in relazione al fenomeno della mobilità. In sostanza ogni anno alle Regioni con mobilità attiva vengono assegnate risorse aggiuntive (con corrispondente sottrazione alle Regioni con mobilità passiva). Rispetto a tale assegnazione annuale viene poi operato successivamente  un conguaglio, il cui ammontare è comunque del tutto marginale”.

Insomma, ribadisce Balduzzi, “già oggi lo Stato versa direttamente alle Regioni con mobilità attiva i fondi finalizzati al pagamento delle prestazioni rese ai cittadini di altre Regioni. Per quanto riguarda la tariffazione di tali prestazioni, le Regioni, in sede di auto coordinamento, operano annualmente degli aggiustamenti rispetto alla cosiddetta tariffa unica nazionale.  Ciò nell’intento di garantire pienamente il rimborso delle prestazioni richieste dai pazienti extraregionali, riconoscendo al massimo le prestazioni di alto profilo tecnico e qualitativo e scoraggiando migrazioni sanitarie improprie legate ad eventuali comportamenti opportunistici degli erogatori”.    
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA