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Venerdì 05 OTTOBRE 2018
‘Formazione Careviger Sardegna’. Mura: “Risultati decisamente incoraggianti. Iniziativa da replicare”
Il progetto sperimentale per la formazione di caregiver è finanziato con risorse del Fondo Sociale Europeo ed ha coinvolto inizialmente 143 beneficiari. Arru: “Abbiamo lavorato per individuare gli strumenti necessari per valorizzare le competenze di queste figure che hanno un compito molto delicato, fino ad elaborare, in collaborazione, un corso di formazione con un sistema di apprendimento esperienziale, con attività sia in rianimazione, sia con le Rsa”.
Presentati ieri, alle presenza dell’assessora del Lavoro, Virginia Mura, e dell’assessore della Sanità, Luigi Arru, i risultati del Progetto “Formazione Caregiver Sardegna”, realizzato dal capofila Isforcoop, in collaborazione con la Società cooperativa “Anziani e non solo” e lo Ial Sardegna. Il progetto sperimentale è finanziato dall’assessorato del Lavoro con risorse del Fondo Sociale Europeo ed ha coinvolto inizialmente 143 beneficiari.
“Sono molto soddisfatto di questo risultato - ha dichiarato l’assessore della Sanità, Arru -, frutto di un percorso durissimo, nato dall’interlocuzione con il Comitato '16 novembre', e con il suo rappresentante, che ora non c’è più: Salvatore Usala, un paziente che ha svolto una coraggiosa battaglia nazionale a tutela del fondo per la disabilità. Il programma 'Ritornare a casa' ha portato persone in un contesto difficile come quello della rianimazione nell’ambiente domiciliare e ha finanziato le famiglie dei pazienti gravi per dotarsi di tre assistenti con funzione di caregiver. Con l’assessorato del Lavoro abbiamo lavorato per individuare gli strumenti necessari per valorizzare le competenze di queste figure che hanno un compito molto delicato, fino ad elaborare, in collaborazione, un corso di formazione con un sistema di apprendimento esperienziale, con attività sia in rianimazione, sia con le Rsa”.
“Dal 2015 - ha concluso l’assessora del Lavoro, Mura - abbiamo individuato le molte criticità da risolvere, per dare ai famigliari che assistono pazienti con handicap gravissimi, dentro le mura domestiche, la possibilità di relazionarsi in modo efficace con i propri assististi e con le strutture e servizi socio sanitari. L’assessorato ha stabilito come priorità nel percorso formativo la validazione delle conoscenze pregresse e la certificazione finale delle competenze, per agevolare l’ingresso o il reingresso nel mondo del lavoro dei caregiver, una volta terminata l’attività di cura. Per ottenere tali risultati, è stato necessario conciliare le esigenze di cura dei caregiver con l’attività formativa, prevedendo a tale scopo anche ore di formazione in modalità e-learning. La pratica nelle strutture sanitarie pubbliche ha visto impegnato il personale degli ospedali nella gestione delle ordinarie attività e in contemporanea nel tutoraggio dei corsisti. I risultati ottenuti sono decisamente incoraggianti e ci impegniamo a recuperare altre risorse, per un ulteriore percorso formativo che interessi i beneficiari della fase sperimentale, e/o per allargare l’esperienza a ulteriori destinatari”.
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