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Lunedì 01 OTTOBRE 2018
Policlinico di Milano. I ricercatori precari denunciano: “Stabilizzazione solo per 26 su 348”

I ricercatori precari contestano alla Direzione aziendale di non avere considerato le borse di ricerca al fine del calcolo dell’anzianità di servizio ed evidenziano: “A partire dal 2019 non sarà più possibile avvalersi dei Co.Co.Co. e per regolamento interno non è possibile rinnovare per più di 5 anni le borse di ricerca. In che modo sarà possibile garantire il futuro della ricerca e dei ricercatori del 1° Istituto Pubblico a Carattere Scientifico d’Italia?”.

Ricercatori precari in stato di agitazione al Policlinico di Milano. Al centro della questione, i contratti di stabilizzazione, un traguardo solo per una ridottissima parte di loro.
 
“La legge 205 Art. 1 commi 422 e 434 entrata in vigore il 27/12/2017 consente la stabilizzazione mediante contratto a tempo determinato (5 anni più 5 rinnovabili) del personale in servizio presso gli Istituti di ricerca pubblici alla data del 31 dicembre 2017, con rapporto di lavoro flessibile instaurato a seguito di procedura selettiva pubblica, che abbia maturato un'anzianità di servizio di almeno tre anni negli ultimi cinque. In data 23 Gennaio 2018, in pubblica sede il Dott. Giovanni Leonardi, Direttore Generale della Ricerca e dell'Innovazione in Sanità, aveva esplicitato che era a discrezione dell’Ente Pubblico considerare o meno la borsa di ricerca come contratto di lavoro flessibile quindi definibile come anzianità di servizio. Ma al Policlinico la Direzione Scientifica ha ritenuto che solo 26 dei 348 precari che lavorano quotidianamente (da oltre vent’anni) sia nell’ambito della ricerca che in quello assistenziale, sono in possesso dei suddetti ‘requisiti”, spiega il Coordinamento dei Ricercatori Precari del Policlinico in una nota.

“Non comprendiamo quale sia la strategia del Policlinico di Milano per la prosecuzione dell’attività di ricerca dal momento che non sarà più possibile avvalersi dei Co.Co.Co a partire dal 2019 e per regolamento interno non è possibile rinnovare per più di 5 anni le borse di ricerca. In che modo sarà possibile garantire il futuro della ricerca e dei ricercatori del 1° Istituto Pubblico a Carattere Scientifico d’Italia?”, si domandano i ricercatori primari.

Per il 3 ottobre, alle 14.30, convocata presso l’Aula Magna della Clinica Mangiagalli un’assemblea pubblica in cui “la Direzione Strategica e la Direzione Scientifica dovranno rispondere al quesito”.

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