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Lunedì 01 OTTOBRE 2018
Aggressioni in sanità. Nel Lazio circa 100 all’anno

Prima riunione dell’Osservatorio regionale sulla sicurezza degli operatori sanitari. Negli ultimi 5 anni 553 segnalazioni. La maggior parte (il 23%) avviene nei PS, durante il trasporto di emergenza (21%), nei Reparti Psichiatrici (17%) o nei Reparti di Area medica (11%). D’Amato: “Elaborato un campo un piano con tre aree di azione: la valutazione del rischio e le misure di prevenzione; il riconoscimento e la gestione dei comportamenti aggressivi; il supporto alla vittima”. Al via anche una campagna informativa multilingue.

Si è riunito questa mattina nella sede della Regione Lazio per la prima volta l’Osservatorio sulla sicurezza degli operatori sanitari. Una struttura, fortemente richiesta dagli operatori, che ha l’obiettivo di esaminare e comprendere le dimensioni del fenomeno delle aggressioni al personale sanitario che negli ultimi mesi ha visto aumentare a livello nazionale il numero dei casi denunciati.

“Sono state esaminate tutte le segnalazioni del Centro Regionale di Rischio Clinico (CRRC) in merito ai casi di aggressione denunciati – ha spiegato al termine della riunione l’Assessore alla Sanità e l’Integrazione Sociosanitaria della Regione Lazio, Alessio D’Amato – Negli ultimi 5 anni sono state 553 le segnalazioni pervenute con una lieve prevalenza delle aggressioni verbali nei confronti delle donne. La maggior parte (il 23%) avvengono nei Pronto Soccorso, o durante il trasporto di emergenza (21%), nei Reparti Psichiatrici (17%) o nei Reparti di Area medica (11%)”.

L’assessore ha spiegato che nel corso della riunione è stato elaborato un piano di azione che prevede tre principali aree di intervento: “La prima riguarda la valutazione del rischio e le misure di prevenzione, la seconda il riconoscimento e la gestione dei comportamenti aggressivi e la terza il supporto alla vittima di aggressione sia da un punto di vista legale sia negli aspetti infortunistici”.

Al via anche una campagna informativa multilingue per il contrasto del fenomeno con il seguente tema: ‘aggredire un operatore sanitario è come aggredire se stessi’.

Il documento elaborato ora verrà esaminato da tutti i componenti per eventuali modifiche o integrazioni per ottenere la maggior condivisione possibile con tutti i partecipanti al tavolo.

Dell’Osservatorio, che si riunirà con frequenza quadrimestrale, fanno parte oltre all’Assessore alla Sanità e l’Integrazione Socio-sanitaria della Regione Lazio, il Direttore della Direzione Salute, il Presidente della Commissione Consiliare regionale Sanità, i responsabili del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) delle Aziende, il responsabile della Direzione regionale INAIL, i Direttori generali delle Aziende ed Enti del Servizio sanitario regionale (SSR), i Presidenti dell’Ordine dei Medici di Roma e delle province, dell’Ordine dei Medici Veterinari di Roma e delle province, dell’Ordine dei Farmacisti di Roma e delle province, dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma e delle province e i componenti del Centro Regionale di Rischio Clinico (CRRC).

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