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Mercoledì 19 SETTEMBRE 2018
Formazione Medicina generale. Appello Fnomceo alle Regioni: “Il corso inizi a novembre”

Alla vigilia della conferenza delle Regioni che dovrà decidere una nuova data del concorso e ripartire le 860 borse in più (che potrebbero anche diminuire), la Federazione degli ordini dei medici chiede “di adoperarsi in tutti i modi per organizzare il nuovo concorso in tempi congrui affinché il corso inizi, come da previsione di Legge, a novembre”.

Si riunirà domani, 20 settembre, alle ore 15,30 a Roma la Conferenza Stato Regioni, che fisserà una nuova data per il concorso di ammissione al Corso specifico di Formazione in Medicina Generale. 
 
La precedente data del 25 settembre era stata infatti annullata per poter procedere alla riapertura dei bandi regionali, in modo da potervi includere le borse aggiuntive derivanti dai 40 milioni di euro accantonati, con questo intento, nell’ambito del riparto delle quote vincolate per gli obiettivi di Piano 2018 del Fondo Sanitario Nazionale. Le borse in più sono 860 e le Regioni dovranno anche ripartirle. Ma dovranno pure trovare delle risorse aggiuntive resesi necessarie per far fronte ai costi extra causati dall’aumento delle borse. E tra le ipotesi c’è anche di limare le 860 borse aggiuntive.
 
“Ringraziamo ancora una volta il Presidente Stefano Bonaccini e la Conferenza Stato Regioni per la lungimiranza con la quale hanno accolto gli appelli del Ministro della Salute Giulia Grillo e dei medici italiani per la riapertura dei bandi, in modo da rendere fruibili tutte le borse – afferma il presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (Fnomceo), Filippo Anelli -. Siamo certi che la stessa lungimiranza guiderà domani le Regioni nell’adoperarsi in tutti i modi per organizzare il nuovo concorso in tempi congrui affinché il corso inizi, come da previsione di Legge, a novembre”.
 
“Se così non fosse – conclude Anelli – si vanificherebbero i vantaggi ottenuti con l’aumento delle borse, perché i tempi per avere nuovi medici di medicina generale opportunamente formati si allungherebbero di un anno, andando ad aggravare la situazione già emergenziale di carenza di queste figure professionali”.
 

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