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Martedì 11 SETTEMBRE 2018
Umberto I. Niente asilo per i figli dei dipendenti dell'ospedale, Fp Cgil: “I diritti dei minori non si toccano, intervenga la Regione”
I figli dei dipendenti dell'Ospedale, che hanno regolarmente partecipato alla selezione, non possono accedere al nido aziendale per l'interruzione della convenzione con l'Università La Sapienza, per un mancato accordo economico tra i due enti
“È di questa estate la notizia che i figli dei dipendenti dell'Ospedale, che hanno regolarmente partecipato alla selezione, non possono accedere al nido aziendale per l'interruzione della convenzione con l'Università La Sapienza, per un mancato accordo economico tra i due enti. È solo l'ennesimo esempio delle disparità di trattamento tra operatori universitari e ospedalieri, medici e del comparto, in cui questi ultimi troppo spesso sono la parte più debole”. Ne dà notizia la Fp Cgil di Roma e Lazio.
“Le Aziende Ospedaliere Universitarie - si legge in una nota -, nate con l'intenzione di integrare i servizi con la formazione e la ricerca, oggi si trovano a fare i conti con le scarse risorse economiche, da cui derivano da sempre conflitti e disparità di trattamento. Al Policlinico Umberto I di Roma, la situazione è particolarmente grave. Dal 2007 ai Dirigenti medici dell'Ospedale viene negato il diritto all'attribuzione di incarichi, professionali o gestionali. Negare diritti anche ai figli dei dipendenti è davvero troppo”.
“Abbiamo subito inviato una nota alla Regione - dichiarano ancora Fp Cgil di Roma e Lazio - chiedendo di intervenire per il ripristino della convenzione interrotta ad agosto, che non ha dato modo ai dipendenti di valutare alternative in tempo utile. Nessuna risposta è arrivata”.
“Ora - concludono dalla Cgil -, all'inizio dell'anno educativo, non solo genitori e figli si vedono privati di un diritto, con conseguenti disagi per le loro vite, ma si creano disagi nell'organizzazione dei servizi, quindi anche per l'utenza. Serve un intervento urgente e risolutivo. Chiediamo ancora una volta al Magnifico Rettore e al Direttore Generale che, in mancanza di soluzioni alternative, si possa ripristinare anche solo transitoriamente il servizio”.
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