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Lunedì 10 SETTEMBRE 2018
Farmaceutica. Menarini Spagna. Terapia del dolore, R&S e formazione continua: un “successo” del made in Italy
Non solo produzione di farmaci, ma anche sostegno non condizionato alle Università spagnole nel formare i medici e fare ricerca. Lanciato in Spagna un nuovo farmaco contro il dolore intenso, ora in fase di registrazione in altri Paesi. Ma dalla filiale spagnola di Badalona, Hub per l’America latina, parte anche un progetto di consolidamento verso il Brasile
Non smentisce la sua “genetica” anche in Spagna il Gruppo farmaceutico Menarini. Da 57 anni presente nel territorio iberico, una delle prime 15 Aziende del settore farmaceutico spagnolo con oltre 750 persone impiegate, un fatturato di 238,7 mln di euro nel 2017 e Hub dell’America latina, ha puntato con forza non solo sulla produzione farmaceutica, ma anche su ricerca e formazione. Atout che nel sito produttivo a Badalona - sede dell’Azienda nonché uno dei cinque Centri europei di R&S Menarini e centro per la farmacovigilanza di tutti gli studi di ricerca del Gruppo a livello globale - hanno prodotto importanti successi commerciali e non solo.
Punta di diamante è un farmaco anti infiammatorio non steroideo per la terapia del dolore a base di dexketoprofene trometamolo (Dkp), in testa nella classifica dei Fans più usati. Il terzo prodotto più veduto nelle farmacie spagnole, dove viene dispensato dietro ricetta medica (prodotto Sop in Italia): fino a un milione le confezioni vendute ogni mese mese.
Ma formazione continua per i professionisti della salute e ricerca sono le altre carte vincenti. Dal 2004 Menarini Spagna ha dato avvio, attraverso il sostegno non condizionato, a cattedre specializzate che vanno dalla pneumologia e chirurgia toracica all’Università cattolica di Murcia e quella internazionale di Madrid, alla medicina interna presso l’Università di Barcellona con master in malattie croniche, diabete, assistenza medica urgente fino alla pioneristica cattedra in terapia del dolore nell’Hospital del Mar e nella Università di Barcellona che ha formato per dieci anni migliaia di medici.
“La nostra ragione d’essere sono le persone – ha spiegato Salvador Pons, General manager di Menarini Spagna nel corso di una visita con i giornalisti nella sede dello stabilimento produttivo di Badalona – quindi trovare una soluzione per ogni malattia, fornire più salute e una migliore qualità di vita. Abbiamo puntato su innovazione, creatività, sulla responsabilità con laboratori di ricerca da altissima qualità, tutti i valori italiani che a Barcellona sono particolarmente apprezzati. R&S&I costituiscono un pilastro fondamentale della nostra attività̀. L’azienda, a livello mondiale, investe in queste aree il 10% del bilancio annuale e in Spagna può contare su un team di 50 persone dedicate. Inoltre – ha aggiunto – siamo il Centro di riferimento per la farmacovigilanza di tutti gli studi di ricerca del Gruppo Menarini nel mondo. Siamo concentrati nell’area del Rischio cardiovascolare, dell’analgesia, dell’apparato respiratorio e digerente, della salute sessuale maschile. Recentemente abbiamo aperto una divisione di Otc per l’analgesia e la salute orale”.
In particolare, ha aggiunto Pons: “Abbiamo investito sulla formazione continua in medicina sulla quale crediamo molto. La formazione migliora la capacità diagnostica del medico e la qualità delle cure e questo è coerente con la nostra visione. Abbiamo creato Cattedre nelle Università spagnole. Sono state svolte più di 21mila attività di formazione in collaborazione con società scientifiche, associazioni professionali, accademie di scienze mediche, istituti di formazione, ospedali e amministrazioni sanitarie. Inoltre, collaboriamocon vari enti accademici spagnoli e società medico-scientifiche in vari corsi e master”.
E così l’azienda è diventata leader di riferimento nella formazione continua. “In Spagna abbiamo un ruolo molto importante – ha spiegato Remei Artigas, Medical director Menarini Spagna – la nostra area scientifica è riconosciuta come pioneristica e come riferimento e leader nella formazione continua, senza condizionamenti. Sulla terapia del dolore, insieme con le principali società scientifiche abbiamo creato nel 2004 una cattedra nell’Hospital del Mar con la collaborazione dell’Università di Barcellona per fare formazione e ricerca. E abbiamo prodotto numerose pubblicazioni scientifiche”.
Il Risultato? Un nuovo farmaco per il dolore acuto di intensità moderata-severa, una combinazione fissa di Dkp e tramadolo, testato in 35 studi clinici e lanciato in Spagna nel 2017 e ora in fase di registrazione in molti Paesi europei.
Prossimo obiettivo Brasile. La scommessa dell’azienda nell’America Latina è iniziata in Guatemala già dal 1979 dove è ubicato il centro di produzione, con distributori in El Salvador, Honduras, Nicaragua, Costa Rica, Panama, Repubblica Dominicana e Belize. Nel 2009 è stata aperta una sede in Messico, undicesimo paese al mondo a livello sanitario, dove è fra le prime 50 aziende come presenza e fatturato. Poi nel 2017 hanno aperto i battenti filiali in Colombia e Peru. Soprattutto negli anni con collaborazioni locali ha confermato la presenza in tutti i paesi del continente americano, ad esclusione di Paraguay, Uruguay e Bolivia, dove le multinazionali fanno fatica ad inserirsi, raggiungendo un fatturato di 350 miliardi. E ora punta la Brasile.
“Non possiamo prescindere dal Brasile, rappresenta il 50% per fatturato della zona a livello farmaceutico – ha spiegato Michele Bosso, responsabile dello sviluppo della Menarini in America Latina – stiamo quindi ragionando su come realizzare un progetto proprio in quel paese. Un’ambizione peraltro espressa pubblicamente dal nostro presidente Eric Cornut, ma in generale quello a cui puntiamo è avere una presenza diretta di Menarini in tutti i paesi dell’America Latina. In un anno la previsione di crescita del fatturato va dal 30 al 40%”.
Ester Maragò
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