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Mercoledì 05 SETTEMBRE 2018
Vaccini. Per le Regioni un mese di tempo in più per trasmettere le schede all’Anagrafe nazionale

Piccolo ritocco allo schema di decreto, trasmesso alla Stato Regioni, che istituisce l’Anagrafe vaccinale. Le Regioni e le Provincie autonome avranno 4 mesi e non più 3 mesi di tempo per inviare i dati sullo stato vaccinale dei propri assistiti contenenti le informazioni delle vaccinazioni effettuate e non effettuate. IL DOCUMENTO

Piccoli ritocchi allo schema di decreto per l’istituzione, presso il ministero della Salute, dell’Anagrafe nazionale vaccini trasmesso in Conferenza Stato Regioni.
Grazie alla modifica effettuata dopo la riunione tecnica presso il ministero degli Affari Regionali il 4 settembre scorso, le Regioni in sede di applicazione dalla data di entrata in vigore del Decreto, entro 4 mesi e non più entro tre mesi come previsto nella prima stesura, dovranno trasmettere all’Anagrafe nazionale vaccini le schede dello stato vaccinale dei propri assistiti contenenti le informazioni delle vaccinazioni effettuate e non effettuate.
 
Inoltre il trasferimento dei dati  ricompreso tra gli adempimenti obbligatori per le Regioni al fine di accedere al finanziamento integrativo a carico dello Stato scatterà adal 2020 e non più dal 2019.

L’Anagrafe conterrà i dati dei soggetti vaccinati e di quelli da vaccinare, dei soggetti immunizzati (attraverso le notifiche del medico curante o il sistema di segnalazione delle malattie infettive del Ministero della Salute) o per i quali le vaccinazioni possono essere omesse o differite per motivi di salute, nonché le dosi e i tempi di somministrazione e gli eventuali effetti indesiderati.
 
I dati di ciascun assistito saranno conservati nell’Anagrafe nazionale fino a 30 anni dopo il decesso della persona. 
 
 

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