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Lunedì 12 DICEMBRE 2011
Mandelli (Fofi) al TGCom: “Vogliamo più farmacie per i cittadini, non medicinali alla portata di tutti”

“Il Governo cerca di creare posti di lavoro incentivando il consumo del farmaco facendo leva sul prezzo”. Ma per il presidente della Fofi, intervistato dal canale all news di Mediaset, la liberalizzazione della fascia C prevista dalla manovra penalizzerà sia le farmacie che le parafarmacie.

“La nostra protesta si fonda su un fatto semplice: non esiste un Paese in cui un farmaco etico sia fuori dalla farmacia". Così il presidente della Fofi, Andrea Mandelli, ha esordito nel corso dell’intervista rilasciata sabato scorso al TGCom24. Ospite in studio del canale all news di Mediaset, Mandelli ha anzitutto ricordato che “l’uscita degli etici non rimborsati pone l’Italia fuori dall’Europa” e sottolineato come i farmacisti siano gli unici professionisti presi di mira nel decreto. “Ma ha senso cercar e di creare sviluppo facendo aumentare il consumo di farmaci?”, ha osservato Mandelli.
"I farmacisti europei hanno segnalato questa anomalia. Se vogliamo rimanere in Europa non sappiamo come mai con le farmacie vogliamo fare l'inverso”, ha proseguito il presidente della Fofi, secondo il quale “l’Italia può fregiarsi di avere i farmacisti e i professionisti più preparati, però bisogna che un farmaco sia tracciato, seguito nella farmacovigilanza. I colleghi delle parafarmacie non riusciranno ad adeguarsi, per ragioni economiche, ai nuovi requisiti strutturali previsti nel Decreto, in particolare per un'adeguata farmacovigilanza. Mi sembra evidente, quindi, che in questo modo si vogliono agevolare i grandi capitali e i grandi gruppi penalizzando i singoli professionisti”.
“Il Governo – ha proseguito il presidente della Fofi - cerca di creare posti di lavoro incentivando il consumo del farmaco facendo leva sul prezzo. Vogliamo una riforma che dia ai cittadini italiani più farmacie, non medicinali a portata di tutti. Se il mondo va in un senso e noi in un altro, qualche dubbio mi viene. Speravamo che ci fosse un dialogo per tracciare una riforma della farmacia, però mi rendo conto che in un'Italia in cui va tutto male la cosa passa in secondo piano. Siamo l'unica professione toccata nella manovra - ha concluso Mandelli - e siamo presi di mira in un decreto che ha previsto solo per noi delle innovazioni”.
 

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