quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Lunedì 27 AGOSTO 2018
Infermieri generici, Oss e puericultrici. Migep a Di Maio: “Chiediamo un riconoscimento professionale e contrattuale”

Nella lettera si ricorda l’impegno dei Governi precedenti a risolvere la situazione “ma dopo 30 anni ancora oggi migliaia di lavoratori lavorano in condizioni d’illegalità e di mancata tutela giuridica”. Chiesto un incontro con Di Maio, “visto il dissenso da parte del Ministro della Sanità nel riceverci”. LA LETTERA

“Siamo un’associazione di categoria costituita da lavoratori della sanità”, operatori sociosanitari, degli Infermieri Generici, delle Puericultrici, Lavoratori “che svolgono funzioni Socio-Assistenziali e sanitarie importanti, ogni giorno, nei nosocomi e sul territorio, in contesti molto differenti tra loro, dalle disabilità alla malattia mentale, alle acuzie” e “chiediamo un riconoscimento professionale (e contrattuale dunque) valido a livello nazionale e spendibile di conseguenza sul territorio europeo a seguito di un implemento e di una parificazione delle ore dei corsi formativi, che possano portare le figure da noi rappresentate ad assumere competenze chiare, per un innalzamento del livello della qualità dell'assistenza erogata”. È quanto si legge in una lettera inviata dal Migep al ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio.

“Non chiediamo la luna – insiste il Migep - ma di dare una dignitosa qualificazione professionale a queste figure che in passato e ancor oggi forniscono un grande servizio al sistema sanitario nazionale. Un problema a cui il governo attuale deve porre una soluzione e attuarlo sotto il proprio controllo anche come lavoro usurante”.

Per discutere la questione il Migep chiede un incontro con di Maio, “visto il dissenso da parte del Ministro della Sanità nel riceverci” e ricorda come “i Governi precedenti si erano impegnati ugualmente a risolvere il tema” ma “dopo 30 anni ancora oggi migliaia di lavoratori lavorano in condizioni d’illegalità e di mancata tutela giuridica. Infatti, gli atteggiamenti di diniego dimostrano che queste figure per le quali esiste un corrispettivo nei profili sanitari attuali restano inascoltate”.

Per il Migep la soluzione sarebbe queella di “individuare specifiche professionalità, così da contemperare l’esigenza del loro riconoscimento giuridico con la necessità di evitare l’eccessiva frammentazione delle figure stesse. In altri stati europei attraverso relativi percorsi di formazione hanno riconosciuto le loro professioni”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA