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Venerdì 10 AGOSTO 2018
Alcune considerazioni sul documento Aifa su Mmg, pediatri e farmacisti



Gentile direttore,
come componente del Gruppo di Lavoro AIFA “Medici di Medicina Generale, Pediatri di libera scelta e Farmacisti” (non capisco perché non si possa acclarare chi scrive che cosa, anche per il solo gusto di prendere “le sberle del disaccordo”) penso che questo poderoso tomo costato molto impegno e fatica ai redattori, non debba essere sfogliato e poi messo in libreria, per coloro che avranno il coraggio di stamparlo. Sono sempre oltre 160 pagine!

Ho la presunzione che il Documento Programmatico possa essere utilizzato come canovaccio in vari percorsi di formazione, anche nell’intento di rendere più omogenee le informazioni da trasmettere ai vari soggetti che sono spesso il primo contatto con il cittadino utente – cliente – paziente e cioè Medici di Medicina Generale, Pediatri di Libera Scelta e Farmacisti.

Usare lo stesso linguaggio e fornire alle stesse domande che ci vengono poste in diversi contesti, le stesse risposte, tra l’altro validate dall’organo regolatorio nazionale qual è l’Agenzia del Farmaco, ci permette una utile, adeguata e fruttuosa interazione con i nostri concittadini.

Non solo. Avere uno stesso “testo di riferimento” è vantaggioso per i rapporti fra noi e i farmacisti del territorio, e fra noi e la medicina specialistica.
Chi l’ha detto? Dove sta scritto?

A queste domande e a molte altro il Documento apre molte opportunità.

Penso ai temi molto attuali e dibattuti quali “il paziente con le varie sfaccettature della complessità, con la fragilità che sempre più impegna ad una reale interazione di diverse figure professionali come ad esempio gli infermieri.

E il difficile argomento delle cronicità con le sue mille sfaccettature che devono necessariamente essere ricomposte unitariamente da un esclusivo “gestore del malato” altrimenti il rischio della mancanza di aderenza e il costo delle interazioni saranno sempre più elevati.

Aderenza con le difficoltà insite nell’inadeguata prescrizione, nella inerzia terapeutica e nella scarsa continuità nel tempo.

Aderenza elemento cruciale nei soggetti ad alto rischio che implica oggi anche strumenti di gestione della cartella clinica che aiutino i medici di MG a verificare rapidamente quali sono i soggetti con scarsa persistenza nel tempo.

Sembra utile ribadire, in chiusura, che la non aderenza ai farmaci è un evento pericoloso per la salute, riduce il benessere dei malati e aumenta di molto i costi sanitari; inoltre anche la continuità dell’assunzione nel tempo non è ottimale e anche questo vede i medici di MG in prima linea, nell’interesse dei malati.
 
Saffi Giustini
Medico di MG ASL n. 3 Pistoia
Consulente settore Farmaceutico Reg. Toscana
Simg Area Politiche del Farmaco

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