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Giovedì 09 AGOSTO 2018
Se i genitori sono religiosi, si riduce il rischio di suicidio nei figli
Sono le conclusioni alle quali è approdato uno studio osservazionale condotto negli Usa su 214 ragazzi appartenenti a 112 famiglie di razza caucasica. L’associazione tra credenze religiose dei genitori e rischio suicidario nei figli non era stata esplorata in precedenza. Molti i limiti di questa ricerca, che offre comunque interessanti spunti di riflessione.
Un genitore con una forte fede religiosa è un baluardo contro il rischio di suicidio dei figli, anche se questi non sono credenti. Lo ha stabilito uno studio appena pubblicato su JAMA Psychiatry che ha confermato questa associazione anche in presenza di depressione parentale o divorzio dei genitori.
Una scoperta non da poco se si considera il fatto che circa il 12% degli adolescenti americani riferisce di aver presentato prima o poi ideazione suicidaria e che il suicidio rappresenta la prima causa di morte nella fascia 15-19 anni.
Studi condotti in precedenza sui fattori di rischio per suicidio tra i ragazzi non avevano esplorato le ricadute delle credenze religiose parentali. Questo nuovo studio ha attinto ai dati di una ricerca che ha abbracciato tre generazioni e si è focalizzata su bambini e adolescenti con genitori ad elevato o basso rischio di disturbi depressivi maggiori per lo status depressivo (o meno) dei loro nonni.
Lo studio, condotto da Priya J. Wickramaratne e colleghi del Columbia University Medical Center e New York State Psychiatric Institute, ha esaminato un totale di 214 bambini appartenenti a 112 famiglie delle quali erano disponibili dati con una profondità di 30 anni; la maggior parte di queste famiglie erano di estrazione cristiana.
La ricerca si è focalizzata sulle diagnosi psichiatriche dei genitori e dei figli e sui comportamenti suicidari; la ‘religiosità’ delle famiglie è stata ‘misurata’ in base ai criteri dell’importanza da loro attribuita alla religione e al fatto di essere praticanti.
Lo studio dimostra che più i genitori sono religiosi e ritengono importante il credo religioso, minore è il rischio suicidario dei figli.
Questa ricerca ha una serie di limiti, per il fatto ad esempio di essere di tipo osservazionale e di riguardare solo famiglie di etnia caucasica. Nonostante questo, i suoi risultati, anche per il fatto di essere inediti, meritano un’attenta riflessione e aggiungono conoscenze rispetto ai fattori di rischio per suicidio tra i giovani.
Maria Rita Montebelli
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