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Venerdì 03 AGOSTO 2018
Caserta. Cisl contro la riduzione dell’offerta formativa per le professioni sanitarie
Il sindacato denuncia come in provincia di Caserta siano disponibili 55 posti in Infermieristica contro i 615 di Napoli, 165 di Avellino, 160 di Salerno e 80 di Benevento. “Stessa drammatica carenza per le altre professioni, alcune del tutto assenti sul nostro territorio, mentre altre sono presenti solo marginalmente”. Appello al Consiglio regionale, alla Asl e al sindaco di Maddaloni, per la riapertura della sede Universitaria in Infermieristica di Maddaloni.
“Ancora uno scippo a danno dei cittadini della provincia di Caserta”. Così la Cisl denuncia, con una nota, la riduzione “drastica” dei posti disponibili per la formazione universitaria dei nuovi professionisti sanitari (Infermieri, Tecnici Sanitari, fisioterapisti, logopedisti, Ostetriche ecc…). “Professionisti che orami da un ventennio si formano in ambito universitario con percorsi di lauree triennali e magistrali. Accesso alla formazione che diventa quasi impossibile se si è residenti in provincia di Caserta, nonostante Caserta abbia sul proprio territorio la sede legale ed istituzionale dell’Università degli studi della Campania “L. Vanvitelli”. Accesso ai Corsi di Laurea negato a causa dei pochissimi posti disponibili nelle strutture sanitarie della ASL e dell’Azienda Ospedaliera”.
La distribuzione dei posti, spiega la Cisl, “è programmata dalla due Università (Federico II e L. Vanvitelli) di concerto con la Regione Campania, in ogni singola provincia e Struttura Sanitaria. Gli aspiranti studenti e futuri professionisti sanitari Casertani sono costretti a recarsi fuori provincia o addirittura fuori Regione Campania se vogliono avere qualche possibilità in più di accedere ai percorsi formativi. Ormai si ripete ogni anno la penosa migrazione verso Napoli o Roma degli aspiranti Infermieri/Ostetriche/tecnici Sanitari per accede alla selezione per l’agognato percorso formativo prescelto, senza che nessuno muova un dito”.
Dati alla mano, “in provincia di Caserta – denuncia il sindacato - sono disponibili soltanto 55 posti per il Corso di Laurea in Infermieristica a fronte di 615 di Napoli, 165 di Avellino, 160 di Salerno e 80 di Benevento. Stessa drammatica carenza per le altre professioni, alcune del tutto assenti sul nostro territorio, mentre altre sono presenti solo marginalmente: 15 posti al Corso di laurea per Tecnici di Laboratorio Biomedico attivo presso la ASL di Caserta, 8 posti per Tecnici di Radiologia e 8 posti per Ostetrica attivati presso l’Azienda Ospedaliera di Caserta. Dati, che in proporzione alla popolazione residente per ogni provincia Campana, risultano drammatici e oltremodo penalizzanti per Caserta”.
Per il sindacato “non si comprende perché tanta ostinazione a non incrementare l’offerta formativa rivolta ad un settore, quello sanitario, in rapida e incessante espansione occupazionale. Basti pensare che presso l’Ordine degli Infermieri di Caserta si iscrivono ogni anno in media circa 500 nuovi professionisti Infermieri, di questi solo una cinquantina si formano ai Corsi di Laurea presenti sul nostro territorio. Nuovi Infermieri, quasi tutti andati fuori Regione o Provincia per potersi formare, con tutte le ovvie conseguenze economiche e sociali che ne derivano per le loro famiglie”.
Eppure, incalza il sindacato, “siamo una provincia che ha importanti strutture sanitarie di alta specializzazione, è in procinto il completamento del Policlinico di Caserta, dell’Università Vanvitelli. Si incrementano importanti attività sanitarie soprattutto in ambito domiciliare, e la politica in tutto questo cosa fa, riduce l’opportunità a tanti giovani che vogliono studiare e affermarsi in questo campo e su questo territorio”.
La Cisl denuncia anche un’altra criticità: “La cattiva programmazione del fabbisogno formativo fatta dalla Regione e dall’Università ha portato alla disattivazione del Corso di Laurea in Infermieristica dell’Università “Vanvitelli”, ospitato dal 2011 presso una struttura del Comune di Maddaloni. Questo rappresenta un duro colpo all’immagine della città di Maddaloni e più in generale alla Provincia di Caserta, nonchè per la stessa ASL di Caserta che lo gestiva dal punto di vista didattico. Bisogna assolutamente rimediare”.
Dal sindacato arriva dunque un appello ai Consiglieri regionali presenti sul territorio, alla Direzione strategica della ASL e in particolare al Sindaco di Maddaloni, “affinché insieme si rivendichi con forza una maggiore attenzione all’offerta formativa universitaria per questo territorio e ci si adoperi per la riapertura della Sede Universitaria di Maddaloni. Nei prossimi giorni la Cisl si farà promotrice di incontri con le Istituzioni locali preposte per addivenire a soluzioni condivise e migliorative dell’offerta formativa universitaria specifica per il territorio provinciale di Caserta”.
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