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Giovedì 26 LUGLIO 2018
Vaccini. Omceo Roma: “Obbligo è sempre antipatico ma con coperture basse è male minore”

L’Ordine dei Medici di Roma, commentando indirettamente la proposta M5S Lazio invita a “non politicizzare la medicina preventiva. Le pratiche vaccinali sono l’unica difesa che abbiamo nei confronti di malattie”.

L’Ordine dei Medici di Roma entra in punta di piedi nel dibattito scatenatosi sulla proposta di Legge regionale sui vaccini presentata dal M5S Lazio e ribadisce “l’importanza della medicina preventiva, invitando tutte le forze politiche ad una posizione di aderenza alle evidenze scientifiche”.
 
“Le pratiche vaccinali – scrive l’Ordine dei medici capitolino - sono l’unica difesa che abbiamo nei confronti di malattie, come il vaiolo, oggi debellato, che prima della vaccinazione causavano milioni di morti.
La vaccinazione è una necessità determinata dall’aumento di malattie pericolose, come il morbillo, ed è una misura che è stata già presa anche in altri paesi, per rientrare nei tassi ci copertura necessari a garantire un’adeguata protezione per la popolazione”.  
 
“Riteniamo – precisa l’Ordine - , quindi, che la copertura vaccinale sia obbligatoria perché il vaccino possa proteggere la popolazione da malattie pericolose e che l’attuale obbligo come tale possa essere rivisto, qualora i dati dimostrino il raggiungimento delle quote di copertura ottimali definite dalle organizzazioni internazionali e la politica ha l’obbligo e la responsabilità di raggiungere questo traguardo”.
 
“Inoltre, - prosegue il comunicato -  l’attuale composizione dei vaccini, la quasi totalità con frazioni antigeniche purificate o virus uccisi, quindi non virus vivi attenuati, rende poco comprensibile per non dire inutile, la necessità di procedure di quarantena per i soggetti vaccinati, in quanto non esiste la benché minima possibilità di contagio a terzi dopo il vaccino. Le pratiche vaccinali ad oggi sono già personalizzate, nessun medico vaccinerebbe senza prima aver verificato e personalizzato la vaccinazione.  Così come i possibili effetti avversi da vaccino sono già oggi segnalati dagli operatori. Il personale dei centri vaccinali è già personale qualificato, così come ogni medico, in quanto tale lo è”.
 
“C’è da migliorare sicuramente l’efficienza dell’anagrafe vaccinale – sottolinea l’Ordine - , questo si, renderla unica regionale a disposizione degli operatori, così che ogni pediatra possa avere il quadro vaccinale del proprio piccolo assistito o che possa aggiungere all’anagrafe regionale la vaccinazione eseguita nel proprio studio.  Inoltre i vaccini vengono acquistati con gare regionali, non si capisce come un medico possa vere una qualsiasi influenza su tali gare.  Certo un obbligo, in Italia, è sempre antipatico, però in assenza di sufficienti coperture previste, è il male minore. Come si dice a Roma, quando “ce vo’ ce vo’”.

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