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Giovedì 26 LUGLIO 2018
Aggressioni ai sanitari in Sicilia. Anaao scrive a Grillo e Razza: “Non basta l'inasprimento delle pene”
Lettera del segretario regionale Antonino Palermo al Ministro e all’assessore alla Salute dopo l’ennesimo episodio di violenza ai danni un medico presso l’ospedale di Acireale. “Grazie per esservi prontamente attivati ma a nostro avviso le misure da voi messe in campo non tengono conto dei molteplici aspetti che questo ingravescente fenomeno rappresenta”. LA LETTERA
“Sono passati appena 5 giorni da quando abbiamo chiesto il vostro intervento per dare una tempestiva risposta al segnale di allarme, dopo l’ultima aggressione al PS di Catania. Prontamente vi siete attivati, per questo vi diciamo grazie! A nostro avviso però le misure da voi messe in campo non tengono conto dei molteplici aspetti che questo ingravescente fenomeno rappresenta”. Inizia così la lettera del segretario regionale dell’Anaao, Antonino Palermo indirizzata al Ministro della Salute, Giulia Grillo e all’Assessore alla Salute della Sicilia, Ruggero Razza.
“I ripetuti episodi di aggressione a medici pubblici – si legge nella missiva - durante l’esercizio delle loro funzioni, anche se non rappresentano un fenomeno nuovo, svelano tuttavia un sentimento di crescente astiosità nei confronti delle istituzioni da parte del cittadino, il quale trova naturale scaricare la propria insoddisfazione e rabbia contro ogni struttura che offra servizi per conto dello stato, non più riconosciuto come elargitore di assistenza e sicurezza sociale, ma come un soggetto terzo che esige risorse senza offrire in cambio la tutela dovuta”.
“Il medico non è più il paladino della salute – scrive ancora Palermo - ma si è trasformato nel capro espiatorio del sistema. Ecco perché i provvedimenti da voi proposti (inasprimento delle pene per gli aggressori, l’inibizione all’ingresso dei parenti che accompagnano il paziente al pronto soccorso, etc.,) devono essere solo l’inizio di un percorso che abbia come fine ultimo abolire i pregiudizi nei confronti degli operatori sanitari e riportare il medico ad un ruolo centrale nel SSN”.
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