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Martedì 06 DICEMBRE 2011
Manovra. Cassi (Cimo): “Per salvare l’Italia pagano ancora i medici”

I medici non si tirano indietro di fronte ai sacrifici disposti per salvare il Paese, ma esigono Riforme che recuperino il ruolo centrale del medico a partire dalla fine del precariato e dei blocchi alle assunzioni.

“Ancora una volta si colpiscono i medici delle classi di età più avanzate e quindi soggetti a maggior disagio lavorativo allontanando di qualche anno la possibilità di andare in pensione. A questo si aggiunge una patrimoniale nascosta dietro il notevole aumento delle tasse sulla casa che rappresenta per molti medici la principale forma di risparmio familiare, risparmio ottenuto con lunghi anni di sacrifici”. È questo il commento alla manovra di Riccardo Cassi, Presidente nazionale Cimo Asmd.
“Ci auguriamo che alcune norme possano essere rimodulate – ha aggiunto – ma soprattutto che finita questa stagione di emergenza si possa cominciare ad affrontare i problemi del lavoro del medico per la cui soluzione Cimo si sta battendo da tempo (riforme della colpa, carriere premianti, riapertura della stagione contrattuale con norme specifiche sulla professione, deburacratizzazione, etc.). Altrimenti tutti i sacrifici imposti in questi due anni ai medici del Ssn saranno inutili”.
Cimo si impegna quindi a mobilitare le categorie a difesa delle giuste rivendicazioni di professionisti che tutelano un bene primario come la salute. “Abbiamo già dato e non ci siamo mai tirati indietro di fronte ai sacrifici disposti per salvare il Paese – ha concluso Cassi –, ma adesso esigiamo Riforme che recuperino il ruolo centrale del medico a partire dalla fine del precariato e dei blocchi alle assunzioni”.

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