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Venerdì 20 LUGLIO 2018
Entro fine luglio la Giunta ridefinirà alcuni azzonamenti sanitari

Ad annunciarlo il Presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi. Pizzul e Girelli (Pd):”La Regione ha bocciato la nostra richiesta di ridefinire i confini di Ats e Asst. Perché dopo pochi giorni la ripropone?”. Per i consiglieri del Pd, inoltre, l’ipotesi di ridefinizione delle zone solo per certi territori “rischia di creare solo altri disagi organizzativi”.

“Entro fine luglio sarà portato all’approvazione della Giunta regionale uno specifico progetto di legge che ridefinirà alcuni azzonamenti sanitari e i relativi confini territoriali e amministrativi, accogliendo così anche la richiesta dei Comuni del medio lago di Como e della Val d’Intelvi di essere ricondotti insieme all’ospedale di Menaggio all’interno dell’ATS dell’Insubria e dell’ASST Lariana”. Lo ha annunciato ieri il presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi dopo la visita di questa mattina all’Ospedale Valduce di Como, effettuata insieme all’Assessore regionale al Welfare Giulio Gallera con la Madre Generale Emanuela Bianchini, la Procuratrice speciale Mariella Enoc, il Direttore sanitario Claudio Zanon e il Segretario generale della struttura Mauro Turconi.

Fermi ha quindi assicurato che, non appena la Giunta avrà approvato questo progetto di legge, sarà sua cura adoperarsi per accelerarne l’iter legislativo così da portarlo all’approvazione del Consiglio regionale già entro l’autunno.

Ma la notizia non è stata accolta con entusiasmo dai consiglieri del Pd Fabio Pizzul e Gianni Girelli, rispettivamente capogruppo e consigliere del gruppo regionale del Pd. “Il Partito Democratico nei giorni scorsi aveva già chiesto con un emendamento al Piano regionale di sviluppo di rivedere gli azzonamenti sanitari e i relativi confini territoriali di alcune Ats e Asst, visto che erano scaduti i tre anni di sperimentazione previsti dalla legge di riforma della sanità, ma la maggioranza aveva bocciato la proposta”, affermano in una nota.

 “Hanno detto no a noi- proseguono Pizzul e Girelli- per poi chiedere loro dopo pochi giorni di realizzare lo stesso intervento. Una scelta incomprensibile così come non è sensato prevedere la ridefinizione delle zone solo per certi territori. Noi avevamo chiesto di fare un riflessione generale complessiva su tutta la Regione. Intervenire solo su alcuni territori rischia di creare solo altri disagi organizzativi”.

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