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Mercoledì 18 LUGLIO 2018
Policlinico Umberto I. Panella appalta 48 turni di guardia medica al P.S. per 46 mila euro. Cimo e Fials insorgono
Il segretario regionale della Cimo giudica la delibera del 25 giugno del Direttore Generale “grave e dissonante rispetto alle direttive della Regione Lazio”. Per la Fials “ogni occasione sembra buona per indire gare, assegnare appalti e altrettanto per ricevere una sonora bocciatura dalle autorità di controllo”. Ed entrambe ricordano una recente sentenza del Consiglio di stato contro l’appalto per somministrazione di personale della Asl Roma 6. LA DELIBERA
“Manca il personale al Pronto Soccorso e, anziché ricorrere per tempo alla stabilizzazione dei precari, al Policlinico Umberto I di Roma si avvia una procedura negoziata per l’affidamento ad operatori Economici Specializzati di coprire 48 turni di guardia medica al Pronto Soccorso”. È la denuncia del Segretario Regionale Cimo Lazio, Giuseppe Lavra, che giudica, la delibera del 25 giugno scorso del Direttore Generale, Vincenzo Panella, “grave e dissonante rispetto alle direttive della Regione Lazio.
“Ci si chiede come mai il DG, in carica da circa sette mesi, si accorga solo a estate inoltra di queste gravi carenze di organico – prosegue Lavra - e si esprimono forti dubbi su un atto amministrativo del genere che, a nostro giudizio, va in una direzione opposta a quanto stabilito dalla sentenza del Consiglio di Stato del 12 marzo 2018 (n. 015171/2018) che anzi sembra censurare tali procedure”. Inoltre, ricorda il Segretario Regionale Cimo Lazio, “da oltre un anno la Regione Lazio ha indicato come sanare le carenze di personale, ovvero ricorrendo alla stabilizzazione dei precari, che peraltro il Policlinico Umberto I detiene da sempre il primato per la consistenza numerica del precariato medico.
Cimo Lazio “auspica che un ospedale come l’Umberto I, una delle maggiori Istituzioni nella Sanità regionale, venga in futuro amministrato con maggiore puntualità e senso di responsabilità”.
Sul caso interviene anche la Fials Roma. “Ogni occasione sembra buona per indire gare, assegnare appalti e altrettanto per ricevere una sonora bocciatura dalle autorità di controllo. Già, non dimentichiamoci infatti che la sanità laziale è ancora sottoposta al piano di rientro dal deficit, almeno fino a dicembre prossimo motivo per cui le aziende devono contenere assunzioni, ammodernamenti e incremento di servizi diagnostici malgrado le liste d’attesa così imponenti da superare. Eppure malgrado queste restrizioni l’azienda Policlinico Umberto I, complici le ferie estive del personale, prende la palla al balzo per indire un bando di gara e appaltare personale precario impegnando 46.080 euro”, afferma in una nota la Segreteria provinciale del sindacato.
La Fials ricorda che “Appena lo scorso 4 luglio la nostra organizzazione, in occasione di una manifestazione indetta per la salvaguardia dei servizi sanitari, ha partecipato ad una riunione presso la Regione Lazio dove ha chiesto la riduzione delle esternalizzazioni e, al contempo, percorsi di stabilizzazione del precariato sulla base della ricognizione del fabbisogno di tutte le aziende. Il documento è stato firmato dal capo della segreteria dell’assessorato alla Sanità, Egidio Schiavetti. Non vogliamo tirare in causa il dirigente piuttosto vorremmo che il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, si prodighi per capire quali motivi hanno indotto l’Umberto I a cercare personale in appalto senza neppure chiedere alla Regione l’autorizzazione alla spesa”.
“Vorremmo ricordare al governatore Zingaretti la recente sentenza emessa dal Consiglio di stato contro l’appalto per somministrazione di personale, in capo alla Asl Roma 6 per ben 3 milioni 365 mila euro, che voleva passare come appalto di servizi ma è stato garbatamente bocciato come tale e rispedito al mittente – conclude la nota della Fials Roma -. Ecco qui che anche il Policlinico vorrebbe far passare l’appalto di personale esterno per servizi da dedicare all’urgenza, all’emergenza e anestesia. Peccato che il ruolo cercato è quello di professionisti da pagare non oltre 80 euro al giorno e non di robot. Chiediamo a Nicola Zingaretti di intervenire e all’azienda ospedaliera di indire un apposito concorsi pubblico per l'assunzione di medici per evitare appalti di somministrazione di personale. Gli ultimi concorsi banditi hanno riguardato solo 7 posti di collaboratori amministrativi e 40 di infermieri professionali”.
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