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Mercoledì 04 LUGLIO 2018
Lombardia. Per l’Anaao Assomed serve una revisione globale della rete ospedaliera

L’intervento del sindacato all’indomani della firma dell’intesa con la Regione sul precariato. “Se le norme nazionali non cambieranno il Servizio Sanitario Regionale e la rete ospedaliera e territoriale saranno a rischio. Le parti ne sono consapevoli e anche oggi hanno ribadito l'intenzione di impegnare risorse economiche e organizzative”. Dall’Anaao attenzione anche al privato accreditato, “l’altra faccia della luna, parte integrante del sistema”.

In applicazione del decreto Madia nei prossimi tre anni verranno stabilizzati medici, veterinari, biologi e altri dirigenti sanitari in possesso dei requisiti richiesti dalla legge. Lo prevede il protocollo di intesa firmato a Palazzo Lombardia tra la Direzione Generale Welfare e i sindacati.

“Questi colleghi – commenta l’Anaao Assomed Lombardia in una nota -, quasi tutti giovani e in grande maggioranza donne, costituiscono da anni le pedine fondamentali per l’esigibilità da parte dei cittadini del diritto alla salute previsto dalla nostra Costituzione. Troppo spesso il precariato, per la fragilità del rapporto di lavoro e per la esiguità dei compensi riservati a professionisti che hanno richiesto anche undici anni di formazione, ha costituito il modo ordinario con cui molte aziende hanno bypassato il blocco del turnover. Se le norme nazionali non cambieranno il Servizio Sanitario Regionale e la rete ospedaliera e territoriale saranno a rischio. Le parti ne sono consapevoli e anche oggi hanno ribadito la comune intenzione di impegnare risorse economiche e organizzative per rendere la vita lavorativa e familiare dei dirigenti sanitari consona al loro livello di professionalità e abnegazione”.

Il sindacato rinnova quindi la propria disponibilità ad “una revisione del Ssr, senza dimenticare l’altra faccia della luna costituita dal privato accreditato, parte integrante del sistema. Solo una revisione globale delle rete, da troppo tempo attesa, potrà preservare un Servizio Sanitario Regionale tanto rinomato quanto a rischio di implosione”.

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