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Venerdì 22 GIUGNO 2018
Disabilità. All’Asl Roma 5 un nuovo modello di gestione delle liste di attesa

Tra le azioni messe in campo, una  collaborazione attiva e costante con i privati e i privati accreditati al fine di arrivare ad una omogeneizzazione delle procedure e agende condivise all’interno di un più ampio intervento di sburocratizzazione per intaccare una situazione di overbooking. Ma anche la riorganizzazione dei servizi e della gestione del personale.

Una Piattaforma sulle Disabilità, collaborazione attiva e costante con i privati e i privati accreditati che rappresentano una risorsa aggiuntiva per i servizi sanitari al fine di arrivare ad una omogeneizzazione delle procedure e agende condivise all’interno di un più ampio intervento di sburocratizzazione per intaccare una situazione di overbooking. Riorganizzazione dei servizi e della gestione del personale. Non per ultimo puntare ad una maggiore e più efficace informazione e comunicazione ai cittadini attraverso la redazione di guide ai servizi dedicate. L’obiettivo è quello di riuscire ad intervenire per priorità. Questo è quello su cui sta già lavorando al Asl Roma 5 per cercare di agire sulla questione delle liste di attesa delle prestazioni su tutte le disabilità, da quelle logopediche a quelle cognitive a quelle fisiche.

“Si tratta di un processo importante e complesso – spiega il Commissario straordinario, Giuseppe Quintavalle -. Da una parte occorre puntare ad una riorganizzazione dei servizi e dall’altra ad una collaborazione attiva con i privati e i privati accreditati che offrono gli stessi servizi sanitari per ottenere un’agenda unica che consenta di dare una risposta concreta alle esigenze dei cittadini in base ad un principio di priorità. E’ una sfida importante nella quale crediamo ed alla quale stiamo già lavorando”.

“Tale iniziativa assolutamente innovativa nella nostra Regione – afferma Giuseppe Nicolò, Direttore Dipartimento salute mentale e dipendenze Patologiche della Asl Roma 5 - allinea i nostri servizi agli standard e obiettivi previsti dal Piano di Azione nazionale salute mentale, nel tentativo di massimizzare gli sforzi di prevenzione e di trattamenti precoci, nonché della presa in carico del paziente dall'età evolutiva fino all'età adulta senza interruzioni o soluzioni di continuità".

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