quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Martedì 29 NOVEMBRE 2011
Istat. Le retribuzioni del Ssn sono ferme da un anno mentre l’inflazione cresce del 3,4%

In questi ultimi mesi l'inflazione è cresciuta giungendo ad ottobre al 3,4%. Se si confronta il dato con le retribuzioni nel Ssn, al palo per il blocco dei contratti fino al 2014, emerge una perdita secca di potere d'acquisto pari al tasso di inflazione.

Gli ultimi dati Istat sugli incrementi nelle retribuzioni in Italia, raffrontati con i dati sull'inflazione dell'utlimo anno, mostrano, in particolare per i lavoratori del Ssn, un gap negativo pari al 3,4% in termini di potere d'acquisto negli ultimi dodici mesi.
Il dato è conseguenza di un incremento "zero" degli stipendi a fronte di un'inflazione galoppante che è arrivata appunto al 3,4% (nel periodo compreso tra ottobre 2010 e ottobre 2011) solo in quest'ultimo anno.
 
Per una disamina più estesa del rapporto tra stipendi e costo della vita, abbiamo analizzato il trend degli ultimi sei anni. In questo caso si rileva un icremento degli stipendi dal 2005 ad oggi del 16% complessivo. L'inflazione, nello stesso periodo, ha fatto invece registrare un trend medio del +2% annuo (+12% in sei anni).
I dati sulle retribuzioni illustrati dall'Istat evidenziano quindi che in un solo anno il "vantaggio" degli stipendi sull'inflazione è stato di fatto prosciugato e, considerando il blocco dei trattamenti economici in vigore fino a tutto il 2014 e le previsioni di ulteriori incrementi inflattivi, è facile dedurre che la perdita di potere d'acquisto per i dipendenti del Ssn non potrà che aumentare progressivamente.

Le cause dell’aumento sono in gran parte dovite ai rialzi delle quotazioni internazionali degli energetici e delle materie prime industriali ed alimentari. Nei primi nove mesi dell'anno, i valori medi dei beni energetici importati sono aumentati mediamente del 26,2%, mentre la crescita tendenziale rilevata a settembre è pari al 26,9%. Negli ultimi mesi anche i prezzi dei prodotti industriali venduti dalle imprese residenti in Italia sul mercato nazionale hanno mostrato tendenze accelerative: a settembre 2011 l'indice generale dei prezzi alla produzione sul mercato nazionale è aumentato su base tendenziale del 4,7%.  In questo quadro, il mese di ottobre è stato caratterizzato dall'accelerazione della crescita dei prezzi al consumo per quasi tutte le tipologie di beni e servizi: l'indice generale è aumentato dello 0,6% rispetto a settembre, con incrementi rilevanti per il comparto dei beni (+0,9%), in particolare quelli energetici (+1,8%).
 
Sugli aumenti ha influito l'ultima manovra finanziaria e, in particolare l'aumento dell'aliquota dell'Iva ordinaria dal 20% al 21%. Il peso dei prodotti su cui grava l'Iva ordinaria, e dunque interessati da tale provvedimento, è pari al 47,8% del paniere dell'indice dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC), con forti differenziazioni per divisione di spesa. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA