quotidianosanità.it
stampa | chiudi
Martedì 29 NOVEMBRE 2011
Farmaceutica. Scaccabarozzi: “Basta considerare il farmaco un costo, è eccellenza italiana”
Così il presidente di Farmindustria è intervenuto al terzo evento dedicato al manifatturiero farmaceutico organizzato da Menarini per il 125° anniversario della fondazione. Per Scaccabarozzi, proprio la produzione farmaceutica, pari a 25 mld di euro, “è fondamentale per la crescita del Paese”.
“Si esca dal pregiudizio di considerare il farmaco come un costo, responsabile primario della spesa sanitaria pubblica quando, in realtà, ne rappresenta soltanto il 16%. Questo 16% racchiude un valore industriale significativo che è rappresentato da 12,5 miliardi di Euro ovvero il valore del settore in termini di tasse, stipendi, contributi, ecc., a fronte di ricavi per l’industria di 12,3 miliardi di Euro derivanti dalla spesa farmaceutica pubblica totale. La produzione del farmaco – pari a 25 miliardi di Euro, 14 dei quali verso l’export - è un’eccellenza italiana, importante per la crescita del Paese”. Così il presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi, è intervenuto all’incontro “Produzione farmaceutica: un modello di successo a rischio?”, organizzato da Menarini per celebrare il 125° anniversario della fondazione.
• 165 fabbriche, ovvero, siti di produzione ad elevato know-how
• 66.700 occupati totali, in flessione negli ultimi anni, rappresentano l’1,1% del manifatturiero e il 30% dell’occupazione hi-tech nazionale (sono considerati settori hi-tech la farmaceutica, l’elettronica, gli strumenti ottici e di precisione e l’aeronautica)
• 5 stabilimenti in Abruzzo con circa 1.100 addetti e 1.250 operatori nell’indotto. Nella sola provincia de L’Aquila gli addetti rappresentano il 31% degli addetti dell’intero settore manifatturiero.
Bruno Costi, Presidente del Club dell’Economia, ha voluto poi sottolineare come il settore farmaceutico, “più di ogni altro settore del manifatturiero, produce ricchezza, ricerca, occupazione grazie alle eccellenze italiane. Se il Paese intende davvero uscire dalla crisi e riattivare la crescita economica – ha spiegato - deve ripartire da qui ma deve offrire al settore un contesto fiscale, legislativo, istituzionale che favorisca il suo sviluppo anziché frenarlo”.
Le gare che le Regioni fanno al massimo ribasso, secondo Gigli rischiano ancor di più di comprimere la volontà di permanenza nel nostro paese di questo tipo di industria (farmaceutica).
“Il nuovo governo, auspichiamo – ha concluso - che attraverso una politica industriale, ma anche di regolazione, possa risolvere questo problema e quindi il sindacato con Farmindustria chiederà di riattivare il tavolo specifico del settore”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA