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Martedì 12 GIUGNO 2018
Diritti civili e ricerca, ma non solo. Cosa manca nel Contratto di Governo secondo l’Associazione Luca Coscioni

Sono molte le questioni urgenti secondo l’Associazione Luca Coscioni che non sono state inserite nel contratto Di Maio-Salvini. Riguardano diritti e libertà civili tra cui la questione della rimozione dei divieti di ricerca sul genoma umano e vegetale e l’eutanasia. Durante il consiglio generale dell’associazione che si è riunito stamattina a Roma non sono mancati altri suggerimenti al Parlamento in materia di politica sanitaria e disabilità.

Siamo convinti che “il Parlamento ha i numeri per conquistare riforme e libertà civili”, fanno sapere i rappresentanti dell’Associazione Luca Coscioni, Filomena Gallo e Marco Cappato, “ e noi ci stiamo impegnando a sostenerli con le nostre proposte di conquista di nuovi diritti e libertà”. Si è aperto così stamattina ilConsiglio generale dell'Associazione si è tenuto oggi a Roma, per fare un punto su quanto l’Associazione Luca Coscioni propone alla politica e di quanto comunque faremo, senza certo aspettare l’autorizzazione dei partiti”, afferma Filomena Gallo.
 
Il Consiglio generale è stato anche la prima occasione di dibattito su come inserire temi riguardanti le libertà civili e di ricerca scientifica nell'agenda politica, a partire dalla discussione delle leggi di iniziativa popolare per la legalizzazione dell'eutanasia e della cannabis, già iscritte all'ordine del giorno del Parlamento e in attesa di essere esaminate, oltre  alla rimozione dei divieti di ricerca sul genoma umano e vegetale”.
 
“Ci auguriamo che non ci sia la tentazione di insabbiare questi temi – commenta Marco Cappato - aggravando il ritardo della ricerca italiana e protraendo i drammi di tante persone di fronte a proibizioni insensate. E ci auguriamo che queste urgenze vengano affidate al libero dibattito del Parlamento, in modo che i cittadini possano avere la possibilità di essere informati su temi centrali che riguardano la vita di ognuno e il futuro stesso della democrazia”.
 
Tra le linee d’intervento sulle quali l’associazione Luca Coscioni chiede l’intervento del Governo e del Parlamento, ci sono 9 temi su politica sanitaria, ricerca e disabilità:
 
1- L’aggiornamento annuale dei Livelli essenziali di assistenza e del Nomenclatore tariffario degli ausili e delle protesi con relative tariffe;
 
2 - Gli adempimenti del Governo sulle Disposizioni Anticipate di Trattamento, con decreto entro il 30 giugno;
 
3- Riforme per una sanità che rispetti il principio di equità nell’accesso alle cure;
 
4 - Modifiche della Legge 40, in modo che si possa fare ricerca sugli embrioni non idonei per una gravidanza, e che si possano donare, blastocisti in sovrannumero, per finalità di riproduttive;
 
5 - In merito alle disabilità l’associazione chiede la piena applicazione della Convenzione ONU sui diritti delle persone diversamente abili, e la rimozione delle barriere architettoniche con politiche idonee per dare la possibilità di poter condurre la vita in maniera indipendente;
 
6 - Per la ricerca, finanziamenti e promozione del metodo e della cultura scientifica;
 
7 - Accesso delle Università ai bandi europei di ricerca sulle malattie rare;
 
8 - Implicazioni della normativa privacy anche nell’ambito della ricerca;
 
9 - Calendarizzazione delle proposte di legge d’iniziativa popolarepromosse dall’Associazione e depositate alla Camera relative alla regolamentazione dell’eutanasia e la legalizzazione della cannabis per tutti i fini e la depenalizzazione dell’uso e possesso personale degli stupefacenti illegali.
 
“Il Parlamento sulla carta ha i numeri per continuare a conquistare riforme civili e di libertà – concludono Gallo e Cappato -  e oltre ai numeri ha anche, almeno, due proposte di legge d’iniziativa popolare che l’Associazione Luca Coscioni ha promosso e che, col sostegno di decine di altri gruppi, a partire da Radicali italiani, e le firme di decine di migliaia di cittadini sono pronte per esser messe all’ordine del giorno della XVIII Legislatura. Dopotutto la certezza della calendarizzazione delle proposte di legge d’iniziativa popolare, anche se di competenza parlamentare, rientra nel contratto di Governo”.
 

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