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Martedì 05 GIUGNO 2018
Asl Biella. In un un libro le ‘testimonianze di chi resta dopo un suicidio’

Sabato la presentazione del libro ‘Ancora vivi’, un progetto che ha coinvolto la Asl di Biella e che si focalizza sul tema del suicidio nella prospettiva della sensibilizzazione, della lotta allo stigma sociale e, soprattutto, della prevenzione

Sarà presentato sabato 9 giugno ore 18, alla Libreria Giovannacci a Biella, il volume 'Ancora vivi. Testimonianze di chi resta dopo un suicidio’. 

Il libro, a cura di Roberta Invernizzi ed Elena Macchiarulo, con prefazione di Maurizio Pompili e introduzione di Roberto Merli, è nato dalla collaborazione fra ASL Biella, Anteo e l’Associazione Barriere per la Vita.

Si focalizza sul tema del suicidio nella prospettiva della sensibilizzazione, della lotta allo stigma sociale e, soprattutto, della prevenzione: le narrazioni raccolte sono state elaborate da persone del territorio, coinvolte a vario titolo dall'esperienza suicidaria, quindi lette e commentate a partire da queste chiavi di lettura.

"La cosa più difficile è accedere al dolore di questi individui, i quali tendono a rifuggire ogni contatto, nelle prime fasi del dolore. Esiste però la possibilità di essere aiutati, di dare un senso all'accaduto e risolvere lo sofferenza testimoniata dagli interventi rivolti ai sopravvissuti”, si legge nella prefazione di Maurizio Pompili

L'atto di togliersi la vita si riverbera in maniera estesa e profonda all'interno della comunità cui appartiene il suicida. Compagni di vita, genitori, figli, ma anche compagni di scuola, amici, colleghi, vicini di casa, operatori sanitari, membri delle forze dell'ordine, volontari: ad ogni suicidio, il tessuto sociale subisce una ferita ed è costretto a confrontarsi con un pesante interrogativo.

Il progetto "Ancora vivi” non soltanto racconta questo ‘strappo’, ma punta sul potenziale trasformativo della narrazione, sia su chi racconta sia su chi legge, per ricucirlo.

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