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Lunedì 28 MAGGIO 2018
Parkinson. Chi ha una Ibd ha un rischio maggiore di svilupparlo

Un ampio studio danese conferma la teoria seconda la quale l’ambiente intestinale inflluenza la funzionalità del sistema nervoso centrale. Chi soffre di una malattia infiammatoria intestinale corre un rischio più alto del 22% di sviluppare la Malattia di Parkinson

(Reuters Health) – Le persone che soffrono di una malattia infiammatoria intestinale (Ibd – inflammatory bowel disease) avrebbero un rischio del 22% più alto di soffrire di Parkinson. A evidenziarlo è uno studio pubblicato su Gut, guidato da Tomasz Brudek, del Bispebjerg and Frederiksberg Hospital di Copenhagen, in Danimarca. I risultati, secondo gli autori, supportano la teoria del collegamento intestino-cervello, secondo la quale l’ambiente intestinale influenza la funzionalità del sistema nervoso centrale.

Lo studio
Brudek e il suo team hanno esaminato 76.477 persone con una diagnosi di Ibd, confrontandoli con più di sette milioni di controlli senza malattia intestinale, di corrispondente sesso ed età. Durante il follow-up, è emerso che i pazienti con Ibd avevano il 22% in più di probabilità di sviluppare Parkinson. Un aumento del rischio che riguarda in ugual misura uomini e donne.

I risultati
In particolare, i pazienti con colite ulcerosa corrono il rischio più alto, che però non aumenta significativamente tra coloro che soffrono di malattia di Crohn. L’età alla diagnosi, inoltre, non è associata con un aumento del rischio di Parkinson e l’età alla diagnosi di Malattia di Parkinson è risultata uguale tra coloro che soffrono di Ibd e quelli che non hanno questa patologia.

Fonte: Gut

Anne Harding

(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)

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