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Giovedì 17 MAGGIO 2018
Al via screening per la cataratta congenita nei neonati negli ospedali di Chieti, Lanciano e Vasto

L’esame veniva svolto da tempo a Lanciano, ma ora è stato esteso a tutti i nuovi nati. A Vasto è stato avviato a settembre. A Chieti era riservato solo ai neonati pretermine a rischio di retinopatia del prematuro, mentre ora il neonatologo esegue l’esame del riflesso rosso a tutti i nuovi nati

Dopo l’acquisto di quattro oftalmoscopi a luce diretta per l'esame oculare del riflesso rosso nei neonati, è stato avviato nei punti nascita degli ospedali di Chieti, Lanciano e Vasto lo screening per la diagnosi precoce della cataratta congenita. 

L’esame - spiega la Asl in una nota - veniva svolto da tempo a Lanciano, dove da settembre è stato esteso a tutti i nuovi nati. A Vasto è stato avviato a settembre. A Chieti lo screening oculare, eseguito dall'oculista, era riservato solo ai neonati pretermine a rischio di retinopatia del prematuro, mentre da alcuni mesi il neonatologo esegue l’esame del riflesso rosso a tutti i nuovi nati.

La cataratta congenita è una patologia oculare infantile che colpisce il cristallino, la lente contenuta all’interno dell’occhio, rendendolo opaco e dunque riducendo in parte o del tutto la visione. L’incidenza nei Paesi industrializzati è da uno a sei casi ogni diecimila neonati. È la causa più comune di cecità infantile curabile. Può insorgere alla nascita o svilupparsi in particolare nei primi tre mesi di vita. La cataratta può manifestarsi in un solo occhio (monolaterale) o in entrambi (bilaterale). La diagnosi precoce - attraverso l’esame del riflesso rosso, una luce indirizzata nell’occhio del bambino da parte del medico utilizzando l’oftalmoscopio - aumenta le possibilità di recupero della funzionalità visiva. La cura consiste nell’asportazione del cristallino opacizzato.

Lo screening oculare è eseguito dal neonatologo prima della dimissione del neonato. Eventuali casi dubbi sono sottoposti a un esame di secondo livello affidato a un oculista, che è invece sempre eseguito nei neonati pretermine a rischio di retinopatia. 

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