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Lunedì 07 MAGGIO 2018
Omceo Roma: “Istituire un osservatorio contro le aggressioni al personale sanitario”

In un incontro con i direttori generali delle Asl di Roma e provincia e quelli dei grandi ospedali pubblici, il presidente dell’Ordine Magi ha illustrato un “programma ad ampio spettro” per contrastare il fenomeno. L’assessore D’Amato: “Credo che lo sforzo principale sia di carattere culturale: occorre una reazione civile a questa deriva di intolleranza”

“Istituire un Osservatorio per monitorare con puntualità tutti gli episodi di aggressioni al personale del servizio sanitario”.

È questa una delle proposte che arrivano dall’Ordine dei medici di Roma per mettere in campo le più efficaci  misure di prevenzione e contrasto a un fenomeno che nell’ultimo anno ha fatto registrare in Italia 1.200 casi di violenza contro medici e infermieri.

Oltre 100 di questi sono avvenuti nel Lazio e hanno avuto come teatro soprattutto Pronto soccorso, medici della continuità assistenziale, servizi psichiatrici.

Tra le altre proposte dell’Omceo Roma, l’istituzione di programmi di formazione del personale impegnato in prima linea, protocolli operativi con le Aziende sanitarie e ospedaliere di Roma e provincia, coordinamento forte con le forze dell’Ordine e la Prefettura.
 
“È un programma ad ampio spettro che oggi abbiamo presentato e condiviso con i direttori generali delle Asl territoriali di Roma e provincia e quelli dei grandi ospedali pubblici”, ha spiegato Antonio Magi  presidente dell’Ordine dei medici di Roma e provincia.
 
“Abbiamo proposto una serie di interventi da realizzare insieme  al management e ai medici e a tutto il personale. Vogliamo procedere in modo pragmatico e partecipato perché in questo campo un modello unico è improponibile. Ognuno dei settori più esposti, tipo pronto soccorso o guardia medica notturna o spdc, necessita infatti di misure di sicurezza  specifiche”.

All’incontro ha partecipato l’assessore alla sanità Alessio D’Amato: “Avvieremo con la Prefettura una mappatura corretta  degli episodi - ha affermato - ed a questo servirà l’Osservatorio. Tutto ciò è utile e urgente ma io credo che lo sforzo principale sia di carattere culturale: occorre una reazione civile a questa deriva di intolleranza”. 

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