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Sabato 05 MAGGIO 2018
Ssn e odontoiatria ad una svolta storica
È il momento di diventare protagonisti del nostro futuro, rafforzando l’alleanza medico-paziente e ridiscutendo in maniera paritaria con la politica in tutti gli ambiti del decisorio pubblico; sotto quest’aspetto sarà fondamentale il ruolo sussidiario degli Ordini. Prepariamoci quindi agli Stati Generali della Professione con proposte concrete anche in campo Odontoiatrico e manteniamo alto il valore e il significato del nostro amato Servizio Sanitario Nazionale
Quest’anno si celebrano i 40 anni del Servizio Sanitario Nazionale e la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici e Odontoiatri si appresta a festeggiarli indicendo gli Stati Generali della Professione che sanciranno il nuovo Codice Deontologico e che culmineranno con una grande manifestazione nazionale, dove anche gli Odontoiatri saranno degnamente rappresentati dalla Commissione Albo Odontoiatri.
Per la Sanità Italiana il 1978, sotto il Governo guidato da Giulio Andreotti, è stato un anno memorabile: venne sancita la Riforma che chiuse i manicomi, che legalizzò l’aborto e che istituì il Servizio Sanitario Nazionale con la legge 833; quarant’anni fa, sempre nel 1978, il Consiglio delle Comunità Europee con le Direttive Dentisti n.686 e 687 imponeva all’Italia di istituire lo specifico corso di Laurea per Dentisti con deroga (temporale e contingentata) che riconosceva anche alla Laurea in Medicina e Chirurgia validità di titolo per la qualifica di Dentista; sarà poi istituito nel 1980 col DPR n.135 il Corso di Laurea in Odontoiatria e Protesi Dentaria (CLOPD) presso le facoltà di Medicina e Chirurgia, e solo nel 1985, il 24 luglio, viene promulgata la legge n.409 che istituisce la professione di Odontoiatria con relativo Albo all’interno dell’Ordine dei Medici.
Sono passati 40 anni e la Sanità Italiana e anche l’Odontoiatria stanno attraversando un momento di estrema difficoltà, forse il più critico periodo dal 1978 ed è quindi arrivato il momento di interrogarsi, riflettere e cercare di trarre delle conclusioni; chi vi scrive ha lavorato oltre 20 anni nel Servizio Sanitario Nazionale ed è da sempre, ed ora più che mai, un libero professionista esercente l’attività esclusiva dell’Odontoiatria, una professione il cui processo di legittimazione (come altre professioni) venne avviato nel 1874 con l’istituzione dell’Ordine degli Avvocati. Ecco alcune delle mie riflessioni:
1) Siamo di fronte ad una profonda crisi di valori istituzionali e rappresentativi: il Medico e l’Odontoiatra sono stati delegittimati nelle loro peculiarità essenziali: libertà e autonomia. Riappropriarsi del proprio ruolo di guida e riferimento della professione agli occhi del paziente per la tutela esclusivamente della sua salute e della salute dell’intera comunità è il primo vero passo da compiere. E per soddisfare il bisogno di salute del cittadino (sia medica che odontoiatrica) abbiamo bisogno ora più che mai di persone qualificate, che curino sulla base di evidenze scientificamente provate, ed AUTOREVOLI, il cui lavoro non venga sminuito o sovraccaricato da incombenze che non gli competono, ma soprattutto è fondamentale che i Medici e gli Odontoiatri possano esercitare la loro professione coerentemente con quanto previsto dal Codice di Deontologia Medica, confermandosi quali autentici garanti del diritto alla salute sancito nell’articolo 32 della nostra Costituzione.
2) I nostri giovani hanno difficoltà enormi nella formazione e nell’inserimento nel mondo del lavoro: su questo fronte dovremmo svincolarci dai percorsi formativi delle nostre Università troppo condizionati dalla programmazione statale e sempre più dalle limitate risorse economiche, ed anticipare l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro con la laurea abilitante, al fine di coprire velocemente il turno-over, che prevede una carenza di Medici e Odontoiatri drastica nei prossimi 10 anni. Il Rapporto sulla Conoscenza (2018) dell’Istat e le Direttive Europee della Joint Action e l’Osservatorio sulla Salute del Sacro Cuore descrivono una Italia che non considera il “sapere e la conoscenza” come valore aggiunto ma invece decide di tagliare le poste di bilancio dedicate all’Istruzione cinque volte di più (10%) contro una media del 2% dei tagli destinati agli altri capitoli di spesa; il risultato è che decrescono le lauree, gli occupati in posti ad alta specializzazione e le professioni a media ed alta qualifica (solo 40%).
3) Ridisegnare l’attuale organizzazione del Servizio Sanitario Nazionale, svincolandolo dalle logiche aziendalistiche e privilegiando un sistema che prediliga gli obiettivi di salute, che prenda in cura il Paziente in tutti i suoi aspetti della malattia (pur nel rispetto dell’equilibrio di bilancio) con i principi di universalità, solidarietà e sostenibilità, senza diversità o diseguaglianze di accesso tra regioni e regioni, tra le varie Asl e tra nord e sud. In questa rivisitazione vanno inseriti tutti gli aspetti del Patto della Salute che riguardano la Prevenzione, la Diagnosi Precoce e la gestione della Cronicità, tutti temi che riguardano l’Odontoiatria e il team odontoiatrico. Nell’ottica dell’accesso alle cure andranno anche riveduti corretti e assicurati su tutto il territorio nazionale i LEA e quei servizi esclusi dai limiti di finanziamento del sistema (extra LEA) e prevedere l’ingresso nel SSN dell’Odontoiatra e del team odontoiatrico (igienisti e assistenti alla poltrona).
Insomma è il momento di diventare protagonisti del nostro futuro, rafforzando l’alleanza medico-paziente e ridiscutendo in maniera paritaria con la politica in tutti gli ambiti del decisorio pubblico; sotto quest’aspetto sarà fondamentale il ruolo sussidiario degli Ordini. Prepariamoci quindi agli Stati Generali della Professione con proposte concrete anche in campo Odontoiatrico e manteniamo alto il valore e il significato del nostro amato Servizio Sanitario Nazionale.
Alessandro Nisio
Medico Chirurgo specialista in Odontostomatologia
Presidente Commissione Albo Odontoiatri di Bari
Consigliere Nazionale FNOMCeO - CAON
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