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Venerdì 27 APRILE 2018
Sicilia. Dal 2014 stanziati dalla Regione 5 milioni ai centri di procreazione medicalmente assistita
Nell’isola meno del 15% dei Centri PMA sono pubblici. ma “Il 70 per cento delle risorse destinato al pubblico”, chiarisce la Regione. Da ottobre iniziata l’attività di verifica da parte del Centro Nazionale Trapianti: le visite si dovrebbero concludere entro giugno 2018, con la prima visita a tutti i centri. I DATI
La Regione Sicilia in 4 anni ha stanziato più di 5 milioni ai centri di Procreazione Medicalmente Assistita, la gran parte dei quali sono andati ai centri pubblici.
Il dato è stato fornito da Maria Letizia Di Liberti, dirigente generale del ‘Dipartimento Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico’ dell’assessorato Regionale alla Salute durante i lavori del convegno sulla Medicina della Riproduzione, dal titolo “Politics and Science on Reproductive Medicine”, in corso al Mondello Palace Hotel di Palermo, fino al 28 aprile prossimo.
“La Regione Sicilia, già nel 2014, ha stanziato per la PMA 3 milioni e 800 mila euro, nella misura del 70 per cento ai centri pubblici e del 30 per cento ai centri privati per il tramite delle ASP”, ha detto Liberti. “Nelle more dei nuovi Lea (Livelli Essenziali Assistenza) ha stanziato un ulteriore milione e mezzo di euro. Ad oggi, nonostante il decreto sui nuovi Lea sia stato pubblicato da più di un anno, siamo in attesa del Decreto del nomenclatore dei prezzi da parte del Ministero”.
Nel convegno si è fatto il punto sulla situazione della PMA nella regione.
A oggi in Sicilia sono 37 i Centri autorizzati effettuare procedure di Procreazione medicalmente assistita: 16 impiegano solo tecniche di I livello, 7 tecniche di II livello e 14 tecniche di III livello. Solo 5 sono pubblici, 11 sono privati non accreditati, 21 sono privati non accreditati.
Da qualche mese è iniziata la verifica da parte del Centro Nazionale Trapianti.
“L’attività di verifica dei Centri di Procreazione Medicalmente Assistita da parte del Centro Nazionale Trapianti in Sicilia è iniziata a ottobre 2017 e le visite si dovrebbero concludere entro giugno 2018, con la prima visita a tutti i centri”, ha annunciato il presidente del CNT Alessandro Nanni Costa. “A oggi ne sono stati visitati 16, mentre in Italia le visite hanno avuto inizio nel 2011 e finora il numero dei centri ispezionati risulta pari a circa 150, di cui 80 certificati per la prima volta, in 15 regioni diverse”.
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