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Giovedì 26 APRILE 2018
Il lavoro nelle cure palliative è usurante
Gentile Direttore,
decido di sollevare un tema importante, per tutti gli operatori che svolgono assistenza in questo delicato campo delle cure palliative. Operiamo in un settore "nuovo" e molto difficile, a livello umano/psicologico. Ogni giorno si rischia il tracollo. Lavoro in un hospice dal 2002 in Brianza, con la figura di oss. Dal 1989 in psichiatria, prima come ausiliaria, poi dopo vari corsi come Ota (arrivavo da un settore totalmente diverso di studi).
L'ingresso in questa U.O è stata preceduta solo da un colloquio con il primario, nessun corso prima. Ho portato il mio bagaglio, di esperienza, umana, sociale. Successivamente mi sono formata, con corsi specifici, ultimo fatto in Ate Brianza, il mese scorso.
Perché non veniamo considerati come persone che svolgono un lavoro a rischio ed usurante?
In fondo nelle cure palliative arrivano pazienti con diverse patologie, anche infettive, tutte con prognosi nefaste. Il supporto psicologico alla famiglia ed alla persona che è in quel letto non è di poco conto.
Barbara Blake
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