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Martedì 24 APRILE 2018
Marche. Denunciati 53 dirigenti regionali: avrebbero indebitamente stabilizzato 776 lavoratori precari. I fatti risalgono a 10 anni fa e riguardano assunzioni in sanità
I dirigenti denunciati sono accusati di abuso di ufficio per non aver predisposto i “Piani triennali del fabbisogno del personale” e di aver avuto in tal modo mano libera per stabilizzare dipendenti già assunti a tempo determinato. Il costo totale delle stabilizzazioni per le casse della Regione supera i 120 milioni. I fatti risalgono a circa 10 anni fa e sembrerebbero riguardare proprio il settore della sanità. La Regione ha istituito una commissione d'indagine.
Cinquantatre dirigenti della Regione Marche sono stati denunciati all’autorità giudiziaria con l’accusa di abuso d’ufficio: avrebbero indebitamente stabilizzato 776 lavoratori precari causando un costo per la Regione di oltre 120 milioni di euro.
L’inchiesta, denominata ‘Easy Job’, è stata condotta dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Macerata in stretto coordinamento con la Procura della Repubblica di Ancona.
In 18 mesi di attività di indagine, i militari hanno documentato “sistematiche e diffuse violazioni costituenti reato”, si legge in una nota delle Fiamme Gialle.
“In particolare, i dirigenti denunciati hanno, prima di tutto, eluso la normativa di settore, omettendo di predisporre i previsti “Piani triennali del fabbisogno del personale”, documento fondamentale per consentire, alla Regione Marche, di preventivare le necessità di personale da assumere”.
“Tale omissione, determinando la mancata verifica preventiva delle effettive esigenze di assunzioni, ha consentito la 'stabilizzazione' indebita di 776 dipendenti già assunti a tempo determinato”, prosegue la Guardia di Finanza.
In molti casi, inoltre, secondo i militari non sono state attivate le necessarie procedure di concorso pubblico, mentre in altri “si è proceduto alla predisposizione di ‘bandi fotografia’, cioè veri e propri provvedimenti illeciti, formati esclusivamente per assumere dipendenti predeterminati. In tali bandi, infatti, i requisiti previsti sono stati “fotografati” su quelli effettivamente posseduti dai lavoratori interessati, arrivando persino a pubblicare il relativo bando di concorso il giorno successivo a quello in cui il dipendente da stabilizzare aveva maturato i requisiti indicati”.
Complessivamente, secondo le Fiamme Gialle, ammonterebbe a 121.792.009,55 euro il costo a carico della Regione, vale a dire “l’importo degli emolumenti corrisposti ai dipendenti indebitamente stabilizzati”.
“I fatti non riguardano questa amministrazione perché sono molto antecedenti all’insediamento di questa Giunta avvenuto nel 2015”, ha dichiarato il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli. “Tuttavia abbiamo deciso immediatamente di istituire una commissione di indagine interna per appurare eventuali irregolarità negli atti posti in essere dal 2008 al 2013. La Regione Marche approfondirà ogni aspetto perché laddove fossero confermate ipotesi accusatorie è evidente che sarebbe stata lesa come Ente e si riserva, quindi, di costituirsi parte civile nell’eventualità in cui dovesse esser promosso giudizio penale”.
Sulla vicenda si è espressa anche l’Asur, l’Azienda Sanitaria Unica Regionale Marche, dal momento che, secondo le prime indiscrezioni sia i dirigenti regionali sia i lavoratori stabilizzati orbiterebbero nel settore della sanità: “Dalle prime informazioni sembra che l'indagine riguardi fatti risalenti a circa 10 anni fa”, ha detto il direttore generale Alessandro Marin. “In riferimento alle indagini in corso, l'amministrazione si dichiara sin da ora a disposizione per qualsiasi chiarimento necessario all' autorità inquirente e, non appena a conoscenza dei fatti specifici oggetto di indagine, avrà cura di attivare una autonoma verifica amministrativa”.
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