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Lunedì 16 APRILE 2018
Aggressioni sanitari. Fiaso: “Raccoglieremo firme per una legge che inasprisca le sanzioni”
Così il presidente della Federazione di Asl e ospedali per arginare la scia di violenze contro gli operatori sanitari. "Come Fiaso ci impegneremo anche ad avviare un confronto con Prefetture e Questure per concordare procedure che possano garantire la massima tempestività dell’intervento delle forze dell’ordine nei luoghi di cura".
“Le aggressioni negli ospedali e negli ambulatori pubblici sono oramai una vera emergenza che richiede risposte d’emergenza, prima di tutto con l’inasprimento delle pene per chi si scaglia contro gli operatori delle nostre Aziende sanitarie”. A lanciare la proposta è il Presidente della Fiaso, la Federazione di Asl e Ospedali, Francesco Ripa di Meana, che annuncia l’avvio di una raccolta firme per la presentazione di un disegno di legge di iniziativa popolare “che inasprisca le sanzioni nei confronti dei responsabili di aggressioni nei luoghi di cura”.
“Una iniziativa - prosegue Ripa di Meana - sulla quale stiamo chiedendo il sostegno degli Ordini professionali e dei rappresentati dei cittadini e che prenderà il via dal 1° maggio, con una raccolta firme che partirà da Palermo, città teatro di numerose aggressioni nell’ultimo periodo. Ulteriori iniziative potranno essere concordate con altri settori della Pubblica Amministrazione, come ad esempio la scuola.”
“Come Fiaso – aggiunge il Presidente - ci impegneremo anche ad avviare un confronto con Prefetture e Questure per concordare procedure che possano garantire la massima tempestività dell’intervento delle forze dell’ordine nei luoghi di cura. E’ un impegno – conclude Ripa- che come manager ci sentiamo di dover assumere a tutela dei cittadini, ma anche dei professionisti sanitari dei quali siamo pur sempre i datori di lavoro”.
Le proposte della Fiaso seguono una lunga scia di violenze, la cui coda sono gli episodi denunciati oggi a Napoli, Roma e Provincia di Bari, ma che secondo la Federazione ammontano oramai ad oltre tremila casi di aggressioni l’anno. Quelli denunciati all’Inail sono stati 1.200 nel corso dell’ultimo anno, ma un’indagine del Nursind ha contato duemila casi solo tra i sanitari non medici, molti dei quali non seguiti da denuncia.
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