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Mercoledì 04 APRILE 2018
Al Policlinico San Donato 70 esuberi per esternalizzione. Verranno assorbiti dalla società che si aggiudicherà il sevizio. Ma l’Ugl non ci sta
Nei giorni scorsi l’azienda aveva trovato con Fp Cgil e la Rappresentanza Sindacale Unitaria costituita all’interno dell’ospedale un accordo che prevedeva l’assunzione dei lavoratori a parità di retribuzione. “Un’iniziativa che lascia perplessi per la leggerezza con cui vengono trattati i destini e le sensibilità dei lavoratori”, contrattacca l’Ugl che chiede al Prefetto di convocare le parti per un tentativo di conciliazione.
È incerto il destino di 70 lavoratori dell’Irccs Policlinico San Donato di San Donato Milanese dopo che l’azienda ha deciso di voler esternalizzare il servizio ausiliario della struttura sanitaria.
La scorsa settimana, la proprietà era giunta a un accordo con Fp Cgil e la Rappresentanza Sindacale Unitaria costituita all’interno dell’ospedale. Ma oggi quell’accordo è contestato dall’Ugl Lombardia che ha chiesto al Prefetto di Milano di convocare le parti per il tentativo di conciliazione e nel frattempo ha proclamato lo lo stato di agitazione di tutto il personale del Policlinico San Donato.
“All’indomani della comunicazione aziendale di voler esperire una esternalizzazione del servizio ausiliario del Policlinico San Donato, con conseguente esubero di tutte le persone attualmente impegnate (70)”, ricostruisce in una nota Fp Cgil “la Fp Cgil e la Rappresentanza Sindacale Unitaria costituita all’interno dell’ospedale hanno concordato con l’azienda una ipotesi che evita l’apertura della procedura di licenziamento collettivo”.
L’ipotesi sottoposta ai lavoratori coinvolti contemplava diverse condizioni: la più importante il passaggio del personale alla cooperativa che si aggiudica il servizio e dunque il mantenimento di tutti i posti di lavoro su policlinico san donato. Inoltre, continua Fp Cgil erano previsti “il mantenimento dei livelli retributivi; il mantenimento della indennità di turno (ex art. 61 d); collocazione al livello B1 contratto nazionale coop sociali con la qualifica di OSA (operatore socio assistenziale); percorsi di formazione sul lavoro; quattro giorni di permesso retribuito aggiuntivi per compensare la riduzione di 4 giorni di ferie in meno; riconoscimento della anzianità convenzionale in busta paga; periodo di conservazione del posto di lavoro per 18 mesi complessivi come nel contratto Aiop; tempi di vestizione compresi nell’orario di lavoro; riprotezione in caso di licenziamento per Giustificato motivo oggettivo da parte della cooperativa”.
Pur con alcune lacune “riteniamo che, rispetto alla volontà del gruppo San Donato di procedere al licenziamento collettivo, abbia tutte le caratteristiche per essere un accordo che tutela i lavoratori dal rischio della perdita di settanta posti di lavoro e del loro reddito”, conclude Fp Cgil nella nota.
Diverso il punto di vista dell’Ugl Lombardia che ha criticato l’accordo sia nella sostanza sia nella forma.
“La procedura seguita dal Policlinico ha omesso le comunicazioni dovute e la convocazione formale delle organizzazioni sindacali firmatarie del CCNL e certamente l’Ugl sanità nelle figure rappresentative del segretario regionale e di Milano, favorendo una sorta di accordo riservato ad una sola rappresentanza e rifiutata dalla maggioranza dei lavoratori”, scrive l’organizzazione sindacale in una nota.
“In buona sostanza non si ha neanche la certezza che l’appalto (se di appalto si tratta) sia genuino e rispetti i vincoli del costo del lavoro e quindi se non preveda un costo ora lavoro inferiore al CCNL di riferimento e garanzia”, ha aggiunto il sindacato, parlando di “una iniziativa che lascia perplessi per la leggerezza con cui vengono trattati i destini e le sensibilità dei lavoratori”.
Per questo ha chiesto al Prefetto la convocazione delle parti per il tentativo di conciliazione e, nel frattempo, ha proclamato lo stato di agitazione i tutto il personale dell’Irccs Policlinico San Donato.
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