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Lunedì 26 MARZO 2018
Bari. Arrestato 49enne responsabile di 17 casi di violenza nelle guardie mediche

Il modus operandi era sempre lo stesso: dopo essersi accertato che era in servizio una donna, si presentava alla guardia medica lamentando dolori addominali. A quel punto si spogliava completamente e costringeva le dottoresse a toccarlo nelle parti intime.

Un uomo di 49 anni di Modugno (Bari) è stato arrestato dai Carabinieri con l’accusa di violenza sessuale e false dichiarazioni sulla propria identità personale. Dal 2011 a oggi si sarebbe reso responsabili di almeno 17 aggressioni a carico di 11 dottoresse che prestavano servizio di continuità assistenziale (guardia medica) in diversi comuni del barese.

Le indagini sono partite dalla denuncia di una dottoressa in servizio a Castellana Grotte aggredita dall’uomo nel novembre del 2017.

Inequivocabile il modus operandi dell’uomo, secondo gli inquirenti: dopo essersi accertato al telefono che era in servizio una donna, l’uomo si presentava alla guardia medica lamentando dolori addominali. A quel punto si spogliava completamente e costringeva le dottoresse a toccarlo nelle parti intime.

In tal modo, dal 2011 a oggi l’uomo (incensurato e sposato) avrebbe molestato almeno 11 dottoresse per 17 casi di violenza accertati.

Sulla vicenda è intervenuto lo Smi. “Il Sindacato dei Medici Italiani-Puglia plaude all’intervento delle forze dell’Ordine per l’arresto del molestatore responsabile dei  17 atti di aggressione ai danni di colleghe della Continuità Assistenziale nella provincia di Bari”, ha affermato in una nota.

“Ciò dimostra che una azione sinergica tra le puntuali denunce delle dottoresse in servizio nella Guardia Medica  e i Carabinieri a cui tali segnalazioni  erano state rivolte ha permesso di mettere fine alle odiose aggressioni. Purtroppo, tutto ciò non basta perciò codesta sigla sindacale chiede con forza che: le Aziende Sanitarie intervengano nelle procedure giudiziarie messe in moto da tali episodi con la costituzione di parte civile e l’assistenza alle parti offese da parte del suo ufficio legale; che provvedano subito a dotarsi, dove non l’avessero  già fatto , del documento di valutazione del rischio (DVR) strumento indispensabile per la sicurezza del personale sanitario. In cui sono contemplate tutte le azioni da mettere in atto per garantire la stessa; che individuino e mettano a disposizione  fondi specifici per  adeguare le sedi e garantire le procedure più efficaci per  la sicurezza degli operatori”, conclude il sindacato.

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