quotidianosanità.it
stampa | chiudi
Lunedì 12 MARZO 2018
L’Aquila. Lo scorso anno 700 pazienti presi in carico dai Servizi per le Dipendenze. È il numero più alto degli ultimi 9 anni
La voce che ha inciso di più, in termini numerici, è quella delle problematiche legate a sostanze stupefacenti (403 pazienti totali), seguita dall’alcol (251) e dal gioco d’azzardo (46). Cambiato il profilo del giocatore problematico: l’età media passata da 45-59 a 30-34 anni.
Nel 2017, il SerD (Servizio per le dipendenze patologiche) della Asl di L’Aquila ha preso in carico 700 pazienti con dipendenza da droga, alcol o gioco d’azzardo.
Sono 94 in più dell’anno precedente ed è il numero più alto dal 2008.
Lo ha fatto sapere l’Azienda sanitaria locale 1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila che ha diffuso i dati di attività del servizio.
Nel 2017 (così come in anni precedenti) la voce che ha inciso di più, in termini numerici, è quella delle problematiche legate a sostanze stupefacenti (403 pazienti totali), seguita dall’alcol (251) e dal gioco d’azzardo (46).
La droga preferita dai pazienti (prevalentemente di sesso maschile) è l’eroina, seguita dai cannabinoidi e cocaina (spesso assunta come crack). L’incremento dei casi di dipendenze patologiche ha prodotto, inoltre, un aumento degli utenti del Centro diurno terapeutico del SerD, struttura riabilitativa a carattere semiresidenziale, passati da 132 del 2016 ai 136 dell’anno successivo, con netta prevalenza di maschi (94) rispetto all’altro sesso (42).
Per quel che riguarda il gioco d’azzardo patologico, si è passato dai 10 casi del 2011 ai 46 nel 2017: si tratta prevalentemente di maschi (42 pazienti) in cui il gioco d’azzardo è risultato associato il consumo di alcol o droga. La maggior parte degli utenti predilige le slot machine oltre a scommesse on-line, lotterie e gratta e vinci. Il giocatore più giovane ha 28 anni, quello più anziano 71 mentre l’età più colpita è tra 30-34 anni (10 persone in totale, di cui 6 già in carico e 4 nuovi ingressi). Questo dato dimostra un abbassamento dell’età dei giocatori rispetto agli anni 2015-2016 in cui il picco si è registrato nella fascia d’età 45-59 anni.
“Chi è vittima del gioco d’azzardo patologico perde ingenti quantità di denaro, la fiducia dei propri cari, la serenità nei rapporti amicali e arriva a compiere atti estremi”, ha commentato la direttrice del SerD Daniela Spaziani. “È necessario sensibilizzare le istituzioni e dedicare maggiore attenzione agli adolescenti”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA