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Giovedì 01 MARZO 2018
Oncologia. Malnutrizione, causa di morte per un ammalato su 5. Il 28% di chi ha il cancro ha perso più del 10% di peso
Oltre il 50% dei pazienti oncologici è malnutrito, già alla prima visita. Lo rivela PreMio, acronimo di Prevalence of Malnutrition in Oncology, lo studio italiano pubblicato sulla prestigiosa rivista Oncotargeted. Gli esperti: “Il 5% di perdita di peso è un indicatore allarmante, il 28% di chi ha il cancro ha perso più del 10% di peso. Stomaco, esofago, pancreas e polmone sono i siti più a rischio per la malnutrizione”.
Il 15% dei pazienti italiani è a rischio di malnutrizione. Più in generale, in ospedale e nelle Rsa un paziente su 3 è malnutrito o a rischio di malnutrizione e, dato ancora più allarmante, un paziente oncologico su 5 muore per questa causa, pari a circa mezzo milione di persone.
È italiano lo studio che per la prima volta ha messo a fuoco lo status nutrizionale di quasi 2 mila pazienti italiani in occasione della prima visita oncologica in 22 unità di oncologia nazionali, svelando dati e retroscena inediti per ciò che riguarda i tipi di cancro che influenzano la malnutrizione con perdita di peso e scarso apporto di nutrienti essenziali.
PreMio, acronimo di Prevalence of Malnutrition in Oncology, è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista Oncotargeted ha mostrato in maniera incontrovertibile che malnutrizione, anoressia, perdita di appetito e di peso sono comuni nei pazienti con cancro sin dalle prime fasi di malattia, e rilevabili già alla prima visita oncologica.
Del campione preso in esame il 51,1% mostrava un grado di compromissione nutrizionale variabile, di questi il 42,4% era a rischio di malnutrizione e il 9% era già francamente malnutrito. La perdita di peso involontaria è un indicatore, una red flag di un alterato bilancio energetico, riscontrata nel 65% dei pazienti esaminati in occasione della prima visita oncologica: il 28,4% aveva perso più del 10% del proprio peso.
Perdita di peso
“Ai pazienti abbiamo chiesto di compilare due questionari per la valutazione dell’anoressia che hanno attestato una perdita di appetito tra il 41% e il 44,5% dei pazienti. Tra i motivi della perdita di appetito ci sono la sazietà precoce per il 69% dei soggetti, il cambiamento del gusto per il 40,3%, nausea o vomito per il 31,9%, rifiuto e avversione per il sapore della carne (28,9%) e disturbi dell’olfatto per il 16,8%”, ha spiegato Maurizio Muscaritoli, Direttore Uoc di Medicina Internae Nutrizione Clinica presso Umberto I, Policlinico di Roma e coordinatore dello Studio PreMiO.
Rischio cachessia
La ricerca ha svelato l’esistenza di un insospettabile numero di soggetti a rischio di cachessia,una condizione che si manifesta con una massiva perdita di peso e di tessuto muscolare. Più del 70% di quelli con cancro allo stomaco o al pancreas, più del 60% di quelli con diagnosi di tumore a fegato e colon retto, più del 40% di quelli con cancro di testa-collo e forme genitourinarie mostravano indice di massa corporea e perdita di peso compatibili con la diagnosi di cachessia neoplastica.
Malnutrizione in oncologia
“L’alta prevalenza della malnutrizione e le sue conseguenze negative non sono adeguatamente prese in considerazionenella maggior parte delle unità di oncologia, in Italia come nel resto del mondo. Eppure studi condotti in diversi paesi come Germania, Francia, Spagna e Brasile hanno riportato percentuali di malnutrizione variabili tra il 25% e il 70% e in oncologiaessa è più frequente rispetto a tutte le altre patologie - ha dichiarato Paolo Marchetti , Direttore dell’Uoc di Oncologia dell’Ospedale Sant’Andrea di Roma - Se non trattata la perdita di peso, di muscolo o di nutrienti può avere serie conseguenze: i soggetti con cancro del colon retto tollerano un numero inferiore di cicli di chemioterapia il che può comprometterne i risultati, i pazienti con perdita della massa muscolare manifestano più spesso gli effetti tossici dei trattamenti, oppure riferiscono una peggiore della qualità della vita”.
“La malnutrizione non può e non deve essere più considerata un effetto collaterale ineluttabile della malattia - proseguito Muscaritoli - bensì un fenomeno prevenibile e reversibile a patto che l’intervento sia tempestivo e diventi parte integrante delle cure oncologiche. Le conseguenze della perdita di peso hanno un impatto pesante: aumenta la tossicità indotta da radio e chemio sulle cellule sane e rende quelle tumorali più resistenti al trattamento.Mentre l'indebolimento delle difese immunitarie,aumenta la frequenza dei ricoveri e peggiora la prognosicon un aumento della mortalità.Il 20% dei pazienti oncologici infatti non supera la malattia proprio a causa delle gravi conseguenze della malnutrizione. La ricerca ha messo a fuoco, come la lente di un microscopio, i tumori in cui il fenomeno si presenta con maggiore frequenza: stomaco, esofago, pancreas, testa-collo e polmone, mentre le donne con tumore al seno sono quelle meno soggette a malnutrizione.L’importanza di questo studio è quella di rappresentare il pezzo mancante di un puzzle complesso come la presa in carico del malato con cancro”.
“La valutazione e l’intervento nutrizionale - ha concluso Marchetti - devono diventare parte integrante delle cure oncologiche, con una stretta sinergia tra le specialità. Si tratta infatti di una condizione evitabile o prevenibile con protocolli che prevedono una dieta adeguata, la somministrazione di supplementi nutrizionali orali o integratori sino alla nutrizione enterale o parenterale quando necessario per ristabilire l’equilibrio dei nutrienti necessari e permette il recupero del peso”.
C’è fermento e ottimismo nel mondo della Nutrizione Clinica: negli ultimi mesi, diversi passi avanti sono stati fatti per migliorare la cura di pazienti con problemi di malnutrizione. La legge sul biotestamento: prevede che la nutrizione e l’idratazione artificialisono considerati trattamenti sanitari in quanto prevedono la somministrazione di nutrienti attraverso dispositivi medici, di supporti prescritti dal medico. E il 14 dicembre 2017, tramite un Accordo Stato-Regioni, sono state approvate le Linee di indirizzo sui percorsi nutrizionali nei pazienti oncologici, elaborate da un gruppo di lavoro multidisciplinare di cui hanno fatto parte rappresentanti del Ministero della Salute, di aziende sanitarie, di Università ed esponenti di società scientifiche di settore.
Infine, con la Legge di Bilancio 2018 gli alimenti a fini medici speciali possono usufruire della detrazione del 19% esattamente come accade per prodotti sanitari, dispositivi medici, farmaci in fascia A prescritti su ricetta bianca e quelli in Fascia C prescritti con ricetta medica ma non rimborsati.
“Cominciamo finalmente a raccogliere i frutti di quanto abbiamo pazientemente seminato negli ultimi anni - ha concluso Muscaritoli - La Nutrizione Clinica sta finalmente dimostrando le sue grandi potenzialità e la sua capacità di contenere i costi in un sistema sanitario sempre più a corto di risorse da mettere a disposizione dei pazienti”.
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