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Venerdì 23 FEBBRAIO 2018
Sicilia. Quasi 200 trapianti nel 2017 per l’Ismett di Palermo. Il 6% dei pazienti da fuori Regione
Il direttore Angelo Luca: “Fino agli anni ‘90 i pazienti siciliani che avevano bisogno di un trapianto di fegato, per essere curati, erano costretti a emigrare in Italia o all’estero, con enormi costi economici e disagi sociali”. Oggi l’Ismett è quinto in Italia per numero di trapianti di fegato; secondo per quelli pediatrici.
L’Irccs Ismett di Palermo nel 2017 ha eseguito 192 trapianti, un numero che lo piazza ai primi posti in Italia per gli interventi di trapianto di tutti gli organi solidi (fegato, rene, cuore e polmone).
I dati diffusi dal centro palermitano provengono dal report annuale del Centro Nazionale Trapianti (CNT). A spiegare cosa significhino per la Sicilia quei quasi 200 trapianti è il direttore Angelo Luca: “fino agli anni ‘90 i pazienti siciliani che avevano bisogno di un trapianto di fegato, per essere curati, erano costretti a emigrare in Italia o all’estero, con enormi costi economici e disagi sociali”, dice.
Ora invece, proprio il trapianto di fegato è una delle principali attività: lo scorso anno ne sono stati eseguiti 82 (meglio hanno fatto solo le Molinette di Torino, seguito dall’A.O.U di Pisa, il Niguarda di Milano e l’azienda ospedaliera di Padova). Ismett si piazza, inoltre, al quarto posto per l’utilizzo della tecnica di split liver, ovvero la metodica che consente la divisione del fegato in due parti consentendo in questo modo di effettuare due trapianti: uno a favore di un adulto e uno di un bambino.
A proposito di bambini, in Ismett vengono eseguiti trapianti di fegato e rene nei bambini anche da donatore vivente: tanto che secondo i dati del Centro nazionale trapianti, Ismett è il secondo centro in Italia per numero di trapianti di fegato ed il terzo per trapianti di rene nei bambini.
“Ismett è il primo ospedale italiano interamente dedicato ai trapianti di tutti gli organi solidi”, dice ancora Luca. “Nato grazie ad un partenariato pubblico privato internazionale tra il governo regionale e il centro medico di Pittsburgh (UPMC), ha ottenuto nel 2014 il riconoscimento di Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) per la Cura e Ricerca delle insufficienze terminali d’organo da parte del Ministero della Salute”.
Il centro, inoltre, oltre a essere divenuto il punto di riferimento per la Sicilia comincia ad attrarre pazienti anche da fuori regione o da altri Paesi: lo scorso anno sono stati il 6%.
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