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Venerdì 23 FEBBRAIO 2018
I numeri del cancro in Friuli Venezia Giulia: 9 mila nuovi casi nel 2017, bene la prevenzione

Dati su incidenza e sopravvivenza sovrapponibili al contesto nazionale. Ottime invece le performance degli screening oncologici: il 60,2% delle donne ha effettuato la mammografia per la diagnosi precoce del tumore della mammella, il 59,4% ha eseguito il Pap test per la prevenzione del tumore del collo dell'utero e il 60,3% dei cittadini si è sottoposto al test per la ricerca del sangue occulto nelle feci per individuare in fase precoce il tumore del colon retto.

Nel 2017 in Friuli Venezia Giulia sono stati stimati 9 mila nuovi casi di tumore (4.750 uomini e 4.250 donne). Rispetto a dieci anni fa si osserva un andamento stabile dei casi fra gli uomini (4.752) e lieve un incremento fra le donne (4.021). Le cinque neoplasie più frequenti sono quelle del colon-retto (1.400 nuovi casi nel 2017), mammella (1.250), prostata (950), polmone (900) e melanoma (400).

La sopravvivenza media a cinque anni è pari al 61% con un lieve vantaggio delle donne.

Sono questi alcuni dei dati relativi al Friuli Venezia Giulia estratti dal rapporto “I numeri del cancro in Italia 2017” realizzato dall'associazione italiana di Oncologia medica (Aiom), dall'associazione italiana Registri tumori (Airtum) e dalla Fondazione Aiom.

L’analisi dei dati, presentata ieri a Pordenone, mostra che il Friuli Venezia Giulia si distingue nel contesto nazionale per il possesso di alcuni dei valori più alti di adesione ai programmi di screening: nel 2015 il 60,2% delle donne ha effettuato la mammografia per la diagnosi precoce del tumore della mammella (55% Italia), il 59,4% ha eseguito il Pap test per la prevenzione del tumore del collo dell'utero (39,8% Italia) e il 60,3% dei cittadini si è sottoposto al test per la ricerca del sangue occulto nelle feci per individuare in fase precoce il tumore del colon retto (43% Italia).

Dati che nel Friuli Venezia Giulia hanno registrato un progressivo aumento negli ultimi anni: la mammografia dal 2006 al 2015 è passata infatti dal 51,2% al 60,2%, il Pap test dal 2000 al 2015 è aumentato dal 42,8% al 59,4%, il test per la ricerca del sangue occulto nelle feci dal 2008 al 2015 è cresciuto dal 36,4% al 60,3%.

 

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