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Mercoledì 21 FEBBRAIO 2018
Influenza: si va verso la coda dell’epidemia. Coletto: “È stata dura, ma il sistema ha retto”
“Secondo i nostri tecnici il tasso d’incidenza è ritornato nella zona d’intensità media, il che significa che il picco è stato superato", ha illustrato l'assessore alla Sanità veneto. "Nessuno è rimasto senza assistenza e cure, a fronte di una delle stagioni influenzali più aggressive degli ultimi anni”.
Per la seconda settimana consecutiva, l’incidenza dell’influenza stagionale in Veneto è scesa, passando da 10,81 casi per mille della settimana precedente all’8,52 per mille di quella dal 5 all’11 febbraio.
È la conferma che il picco è stato superato e che si va verso la fase finale della stagione 2017-2018, una delle più intense degli ultimi anni che in Veneto ha messo a letto 350.600 (40 mila nell’ultima settimana, nonostante il calo dell’incidenza).
I dati sono quelli dell’’ottavo Rapporto Epidemiologico sull’Andamento dell’Influenza, elaborato dalla Direzione Prevenzione della Regione e diffuso oggi dall’assessore alla Sanità veneto Luca Coletto.
"Secondo i nostri tecnici il tasso d’incidenza è ritornato nella zona d’intensità media, il che significa che il picco è stato superato, per la precisione nella quarta settimana del 2018”, ha detto Coletto. "Mi sento di dire che il nostro sistema sanitario ha affrontato un vero e proprio stress test e lo ha superato. Nessuno è rimasto senza assistenza e cure, a fronte di una delle stagioni influenzali più aggressive degli ultimi anni, a cominciare dai Pronto Soccorso dove, non bisogna mai dimenticarlo, devono sempre e comunque avere la precedenza i casi gravi, a cominciare dai codici rossi. I nostri sanitari hanno fatto, e stanno facendo, un lavoro egregio”.
Il rapporto diffuso oggi indica che i decessi correlabili all’influenza non sono aumentati, rimanendo i sette della precedente settimana monitorata.
Per quanto riguarda l’incidenza, rispetto al precedente rapporto, sono in diminuzione tutte le classi d’età.
Quella da zero a quattro anni, ancora la più colpita, passa dal 35,22 per mille al 32,40; la seconda classe pediatrica (5-14 anni) scende da 19.57 per mille a 14,87; le classi d’età centrali (15-64 anni) scendono da 8,92 per mille a 7,61; gli anziani (over 65) si confermano la categoria meno colpita: per loro l’incidenza scende da 3,87 per mille della scorsa settimana a 2,18.
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