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Lunedì 19 FEBBRAIO 2018
Perugia. Fine vita. Il 24 febbraio convegno su testamento biologico

L’incontro, organizzato da Cisl Medici e Simedet, ha l’obiettivo di promuovere la discussione sul difficile tema del fine vita a pochi mesi dall’approvazione della legge 219/2017. Parteciperanno, tra gli altri, Luca Benci (giurista), Michele Gallucci direttore Scuola Italiana di Cure Palliative, il presidente dell’Ordine dei Medici di Perugia Graziano Conti, il presidente dell’Ordine dei Psicologi di Perugia Davide Lazzari, Assuntina Morresi membro del Comitato Nazionale di Bioetica.

Sabato 24 febbraio l'Aula Magna dell’Ordine dei Medici di Perugia si terrà un convegno sul tema del fine vita e del testamento biologico (‘Biotestamento: la Legge 219/2017. Consenso Informato e Disposizioni Anticipate di Trattamento’).

Il convegno, che arriva a ridosso dell’approvazione della legge sul biotestamento, è stato organizzato da Giuseppe Giordano della Cisl Medici e Manuel Monti vicepresidente nazionale della Simedet. Vi prenderanno parte, tra gli altri, Luca Benci (giurista), Michele Gallucci direttore Scuola Italiana di Cure Palliative, il presidente dell’Ordine dei Medici di Perugia Graziano Conti, il presidente dell’Ordine dei Psicologi di Perugia Davide Lazzari, Assuntina Morresi membro del Comitato Nazionale di Bioetica.

“Il giudizio sulla legge è molto positivo”, ha affermato Igino Fusco Moffa, referente regionale Sidemet Umbria. “È una legge equilibrata, molto attesa dai cittadini italiani, che porta l’Italia ad allinearsi agli altri Paesi europei dove molte scelte in questo senso sono già state fatte. Il primo punto qualificante è la definizione di consenso informato, il secondo è a mio avviso la possibilità che il medico possa rifiutarsi di applicare alcuni trattamenti contrari a un’etica professionale, il terzo riguarda l’alimentazione e l’idratazione artificiali considerati nel ddl come trattamenti sanitari; il tema della sedazione profonda e molti altri fino ad arrivare al 'cuore' della legge, le DAT. Queste definiscono la possibilità della persona di stilare una DAT, di depositarla e anche di poterla poi cambiare. Si tratta di una legge che non impone alcun obbligo, ma dà la possibilità a chi vuole farlo di predisporre le proprie volontà”, ha concluso.

Obiettivo del convegno è promuovere la discussione sul difficile tema del fine vita, ancora spesso evitato, tra i professionisti della salute, parti sociali, ordini professionali e associazioni in ambito sanitario e sociale, ma anche tra la cittadinanza.

“Il medico ha un ruolo fondamentale nella scelta di una pianificazione condivisa delle cure con il malato e con i famigliari, nel rispetto delle leggi, della deontologia e delle buone pratiche clinico-assistenziali”, ha detto Giuseppe Giordano, referente nazionale della Cisl Medici. “

“Morire è anche un processo di apprendimento, non solo uno stato di incoscienza”, gli ha fatto eco il vicepresidente della Simedet e responsabile del reparto di Medicina a ciclo Breve di Assisi Manuel Monti. “Le nostre DAT devono essere personalizzate e questo lo possiamo fare solo con il nostro medico che è una figura chiave per le scelte future di fine vita di ognuno”.

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