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Mercoledì 14 FEBBRAIO 2018
Milano. Via libera alla costruzione del nuovo ospedale Galeazzi. Pronto entro 3 anni

La nuova struttura del Gruppo San Donato sorgerà nella area Expo, nei pressi di Cascina Triulza. La posa della prima pietra è prevista per la prossima primavera e la durata del cantiere sarà di circa 3 anni, alla fine dei quali l’IRCCS Galeazzi e l’Istituto Clinico Sant’ Ambrogio condivideranno la nuova sede.

Sedici piani, una superficie complessiva di 150.000 mq, 338 camere di degenza per 589 posti letto complessivi.

Sono alcuni numeri del nuovo Ospedale Galeazzi che sorgerà nell’area che nel 2015 ospitò l’Esposizione Universale. Questa mattina, dopo il via libera ottenuto nei giorni scorsi dalla Conferenza dei servizi del Comune di Milano, il presidente del Gruppo ospedaliero San Donato Paolo Rotelli ha presentato il progetto definitivo del nuovo nosocomio che riunirà in un’unica struttura le competenze ortopediche dell’IRCCS Galeazzi e l’esperienza maturata in ambito cardio-toraco-vascolare e bariatrico dell’Istituto Clinico Sant’Ambrogio.

Alla presentazione erano presenti l’amministratore delegato dell’IRCCS Galeazzi Elena Bottinelli quello di Arexpo Giuseppe Bonomi.

La nuova struttura è situata in prossimità di Cascina Triulza e si svilupperà verticalmente: 16 i piani previsti, per una superficie complessiva di 150.000 mq.

Il progetto reso noto da Rotelli mostra al piano terra il Pronto Soccorso, i principali servizi per la diagnostica e per l’accoglienza dei pazienti e accompagnatori. Salendo ai piani superiori, troveranno sede i laboratori, gli ambulatori, le sale operatorie e la terapia intensiva. Dal nono al quattordicesimo piano si svilupperanno, invece, le 338 stanze di degenza: camere a due letti, dotate di bagno privato, luminose, spaziose. Tutto intorno ai piani di degenza corre un terrazzo esterno.

La superficie totale dell’area è di 50.000 metri quadrati: 20.000 occupati dal nuovo edificio e i restanti 30.000 per i parcheggi e il verde, che prevedrà anche una parte attrezzata a parco. Particolare attenzione verrà dedicata all’impatto ambientale con l’utilizzo di materiali ecocompatibili, riduzione delle emissioni ed energie rinnovabili.
Verranno applicate le più avanzate tecniche organizzativo-gestionali per ottimizzare tempi e percorsi, in un’ottica di razionalizzazione delle risorse a vantaggio della sostenibilità.

La posa della prima pietra è prevista per la prossima primavera. Si stima che la durata del cantiere sarà di circa tre anni, alla fine dei quali l’IRCCS Galeazzi e l’Istituto Clinico Sant’ Ambrogio condivideranno la nuova sede.

“La sanità del ventunesimo secolo ha bisogno di grandi strutture polispecialistiche da almeno 500 posti letto”, ha affermato Paolo Rotelli. “Un’eccellenza ortopedica come il Galeazzi oggi deve essere integrata con un ulteriore contesto clinico di qualità. Non si può pensare a un’ortopedia all’avanguardia senza una medicina e una chirurgia vascolare di pari livello. I pazienti ortopedici spesso hanno bisogno di cure a causa di un quadro clinico patologico complesso, legato ad esempio al sovrappeso e il supporto cardiovascolare è quindi essenziale per risolvere i problemi di questi pazienti. Pertanto il nuovo Ospedale Galeazzi è la somma dell’IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi e dell’Istituto Clinico Sant’Ambrogio, particolarmente conosciuto per la sua area cardio-toraco-vascolare. Dare all’Istituto Sant’Ambrogio una location prestigiosa è quindi l’occasione per valorizzare le sue eccellenze che per troppo tempo sono state penalizzate da una struttura un po’ datata e che non hanno nulla da invidiare agli IRCCS del Gruppo ospedaliero San Donato, come dimostrano i risultati ottenuti dal suo Pronto Soccorso relativamente alla gestione degli infarti”.

“La presenza dell’IRCCS Galeazzi è un cardine fondamentale del progetto del Parco della Scienza che Arexpo sta già realizzando sull’area che ha ospitato l’Esposizione Universale del 2015”, ha aggiunto Giuseppe Bonomi, amministratore delegato di Arexpo. “Sarà infatti una grande struttura innovativa, dedicata alla cura e alla ricerca che si integrerà perfettamente con le altre funzioni scientifiche già presenti, come Human Technopole e con quelle accademiche che arriveranno nei prossimi anni, oltre alle aziende private di livello internazionale che hanno già manifestato il loro interesse a insediarsi sull’area”.
 

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