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Sabato 10 FEBBRAIO 2018
Ictus. Il punto sulla situazione della rete regionale in un convegno al Policlinico Tor Vergata di Roma
I quattro Hub della Regione Lazio - Policlinico Tor Vergata, Ospedale San Camillo-Forlanini, Policlinico Umberto I e Policlinico A. Gemelli - hanno condiviso la propria esperienza evidenziando l’incremento del numero dei ricoveri per ictus acuto e dei trattamenti di trombolisi e trombectomia, registrando peraltro un sempre maggiore coinvolgimento degli ospedali periferici, che si stanno progressivamente attivando per svolgere trattamenti di trombolisi in sede.
Al Policlinico Tor Vergata un Convegno per parlare di Ictus Si è svolto il 9 febbraio presso l’Aula Anfiteatro del Policlinico Tor Vergata di Roma il convegno dal titolo “Insieme contro l’ictus: strategie intraprese e prospettive future”. L’evento è stato promosso da Marina Diomedi, Responsabile della Stroke Unit del Policlinico Tor Vergata, primo centro in Italia per il numero annuale di trattamenti di trombectomia nonchè uno dei quattro Centri HUB della Regione Lazio per il trattamento dell’ictus ischemico acuto.
“Il convegno - dichiara Diomedi - ha voluto rappresentare l’occasione per fare il punto della situazione della Rete per il trattamento dell’ictus a livello regionale, coinvolgendo tutti protagonisti del percorso, che si sono incontrati per mettere a confronto le proprie esperienze tra successi raggiunti e criticità ancora da risolvere”.
I quattro HUB della Regione Lazio - Policlinico Tor Vergata, Ospedale San Camillo-Forlanini, Policlinico Umberto I e Policlinico A. Gemelli - hanno condiviso la propria esperienza evidenziando l’incremento del numero dei ricoveri per ictus acuto e dei trattamenti di trombolisi e trombectomia, registrando peraltro un sempre maggiore coinvolgimento degli ospedali periferici, che si stanno progressivamente attivando per svolgere trattamenti di trombolisi in sede.
L’aumentato numero dei ricoveri è da porre in relazione da una parte al processo di invecchiamento della popolazione e dall’altra alla maggiore efficienza della rete dell’emergenza ictus che ha permesso ad un più alto numero di pazienti di arrivare al setting più appropriato in tempo utile per un idoneo trattamento. E’ auspicabile una maggiore consapevolezza da parte del territorio, e per questo sono state promosse a livello regionale le campagne di sensibilizzazione ed informazione che dovranno senz’altro essere ulteriormente diffuse e sostenute.
Questo dato, che comporta importanti ricadute positive sugli esiti della patologia in termini di riduzione della mortalità e di invalidità, impone inevitabilmente di richiamare l’attenzione sulla necessità di potenziare l’offerta assistenziale attualmente disponibile per la gestione sia della fase acuta che di quella riabilitativa.
L’on. Gian Luigi Gigli ha illustrato il testo della risoluzione approvato dalla commissione parlamentare che impegna il Governo ad incentivare le misure di prevenzione, ad implementare la riabilitazione post-ictus e ed adeguare le risorse umane alle richieste del territorio. L'intervento di Domenico Di Lallo della Regione Lazio, ha sottolineato il forte impegno e lo stato dell'arte delle politiche regionali in materia di elaborazione del PDTA e della messa in rete delle strutture attraverso il ricorso alla telemedicina e attenzione ai bisogni formativi dei diversi professionisti che intervengono nel percorso.
Sono intervenute, altresì, le associazioni dei pazienti che, attraverso la Federazione Alice, hanno testimoniato il proprio contributo sotto il profilo della promozione della sensibilizzazione della popolazione, impegno nella prevenzione e sostegno ai pazienti e alle famiglie sia nella fase acuta, che in quella della riabilitazione e del rientro a casa.
“Sono molto orgogliosa di aver potuto ospitare questo importante convegno”, ha commentato Tiziana Frittelli, Direttore Generale del Policlinico Tor Vergata, “nella certezza che il nostro Policlinico rappresenti un’eccellenza nella cura e nella ricerca in questa sempre più diffusa patologia e che solo la collaborazione e la condivisione delle esperienze tra i diversi HUB possa garantire una sempre più efficace presa in carico del paziente a livello regionale”.
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